Per il terzo anno consecutivo, Carlo Conti è stato chiamato a presentare il Festival di Sanremo che, manco a dirlo, si è rivelato un successo.
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Alla fine ha vinto Francesco Gabbani con la sua “Occidentali’s Karma”, ma la più grande novità, se così si può definire, si è avuta alla conduzione. Basta vallette, come Emma Marrone e Arisa nel 2015, o valletti, come Gabriel Garko nella passata edizione, e basta anche a coppie di presentatori già consolidate, Fabio Fazio e Luciano Littizzetto su tutti. Carlo Conti ha voluto osare – sapendo già che si sarebbe rivelato un successo – chiamando a sé Maria De Filippi, che ha “accettato l’invito” e – per restare in termini defilippiani – ha aperto la busta.
Una scelta che ha dimostrato, sin da subito, la fragilità della Rai nel dar vita ad un ricambio generazionale e il timore di osare con nuovi protagonisti, che andranno a costituire l’ossatura della tv del futuro. Sanremo si è rivelato un successo, Carlo Conti ha diretto tutta l’orchestra con eleganza e professionalità anche se, talvolta, è stato oscurato dalla sua collega. Ma non in termini di bravura o di presenza scenica, quanto in aspettative, curiosità e attese che, un prodotto come Sanremo, continua ancora a creare nei telespettatori. Il 12 febbraio si sono spenti i fari sulla kermesse canora più importante d’Italia, Conti è tornato alla sua routine e la De Filippi è rientrata nella sua amata casa, la Mediaset, bisognosa di share.
A Cologno Monzese, infatti, si stanno leccando le ferite. Il coraggio, qui, è di casa, ma talvolta osare non si rivela la scelta giusta. Lo sanno bene “Il bello delle donne…alcuni anni dopo” e “Amore pensaci tu”, due fiction partite sotto i migliori auspici che ora si ritrovano sulla via del tramonto. La prima scommessa, che puntava – tra gli altri – su interpreti di spicco come Claudia Cardinale – ha vissuto un inesorabile declino in termini di ascolti che ha costretto i massimi dirigenti del Biscione a decretarne la fine con due puntate ravvicinate, mercoledì 1 marzo e giovedì 2. Eppure la prima stagione aveva riscontrato il gradimento del pubblico. A nulla è valso cavalcare l’onda del trash, tra improbabili situazioni di vita quotidiana e personaggi dall’avaro spessore artistico. Neppure la scelta di incentrare ogni singolo episodio su diverse donne si è rivelata una mossa azzeccata. Il pubblico lo ha capito e ne ha decretato, anticipatamente, il crollo.
“Amore pensaci tu” avrebbe dovuto dare slancio alle tematiche attuali e contemporanee, con un cast che prevedeva, fra gli altri, Emilio Solfrizzi, Giuliana De Sio e Fabio Troiano. La serie, prodotta dalla Publispei, è andata in onda di venerdì, per poi essere spostata alla domenica. E’ rischioso stilare giudizi dopo poche puntate, ma se il trend non dovesse cambiare, Mediaset sarebbe costretta, nuovamente, ad alzare bandiera bianca. Un altro boccone amaro che, dopo la deludente partenza dell‘Isola dei famosi, sarà difficile da digerire.