Guardando i dati di ascolto, si nota che l’audience di Rai2 nel pomeriggio è al di sotto di circa due punti rispetto ai risultati conseguiti da Parliamone in famiglia. La decisione di chiudere il programma condotto da Lorena Bianchetti e attestato sul 5% di share, era basata sulla precarietà dell’Auditel. Quindi ci si aspettava che al suo posto sarebbe andato in onda qualche nuovo talk show in grado di risollevare le sorti dell’emittente che invece sono precipitate nel baratro.
Lo spazio del programma di Lorena Bianchetti adesso è occupato da Selz,contenitore di amarcord spacciato per nuovo che oscilla dal 3 al 3,5% di share. Subito dopo arrivano le serie statunitensi che si susseguono l’una dopo l’altra, Senza traccia, Cold case, Numb3rs e Las Vegas e che, a loro volta, oscillano intorno al 5% nel migliore dei casi. Solo Cold case riesce a superare, ma di poco, questi dati. Insomma Rai2 sembra essere diventata una sorta di contenitore di second’ordine, di fiction americana, un canale del tipo Fox crime senza, però, averne la dignità e le caratteristiche.
Personalmente ritengo che prima di chiudere un programma in onda da poco più di un mese, si debbano tentare aggiustamenti, cambiamenti di rotta, che, invece, in Parliamone in famiglia non ci sono stati. La chiusura ha determinato sicuramente danni anche al team professionale che si occupava del programma. Altro errore, commesso da Rai2 è stato di procrastinare l’esordio di Parliamone in famiglia al 17 settembre, ovvero quando già tutti gli altri appuntamenti dedicati alla cronaca erano in onda da due settimane. Da ricordare che quest’anno la stagione autunnale è partita con anticipo. Quindi Lorena Bianchetti non è riuscita a intercettare l’attenzione di un pubblico più vasto che, probabilmente, aveva già orientato diversamente i propri gusti televisivi. E a nulla sono valsi i suoi sforzi.
A questo punto viene da chiedersi. che intenzioni si hanno ai piani alti di viale Mazzini riguardo il futuro di Rai2? Quali sono i progetti sul pomeriggio della rete, declassato dall’Auditel alla stregua di un’emittente satellitare? Soprattutto: i teleutenti che pagano il canone hanno già sopportato troppe repliche e amarcord durante la scorsa estate per poterne tollerare ancora. Selz non è altro che una maniera subdola di spacciare per nuovo un contenuto vecchio, con l’aggravante che ci si trova nella stagione autunnale. Il lifting all’amarcord, insomma, non è riuscito