La prima sensazione avuta si è convertita subito in una domanda: perchè non riesco a essere cattiva, questa volta, nella critica del costume? La risposta è che nella trasmissione “Tale e Quale Show”, è quasi tutto perfetto.
Fantastica la giuria, solo un piccolo appunto alla Goggi, quel trucco a palpebra piena, ancora e sempre lo stesso da tanti anni… è eccessivo per la sua età. Dovrebbe capire che il trucco troppo pesante invecchia, di solito con il passare degli anni si deve alleggerire, realizzarlo in maniera naturale apposta per non rimarcare troppo i lineamenti non più freschi. Prendiamo esempio dalle dive di Hollywood: da notare il trucco di Michel Pfeiffer, come si dice… il trucco c’è ma non si vede.
Per quanto riguarda i personaggi, “Tali e Quali”, mi è piaciuto Amadeus con l’esibizione di Rocky Roberts, look perfetto, delizioso anche il balletto che accompagna l’esibizione, lo approvo così rivisitato e personalizzato nello stile del periodo.
Attilio Fontana, mi è rimasto impresso, in quanto, ha colto anche l’eleganza della gestualità di Ornella Vanoni, il costume era perfetto e non mi è sembrato tanto diverso dall’originale, certo per un uomo di quella stazza, la somiglianza era vicina alla realtà e non credo sia stata un’impresa facile per i truccatori.
Chiara Noschese, brava come sempre, il trucco era straordinariamente somigliante a Gigi D’Alessio, è chiaro che lei ha le gote più alte e pronunciate, con il mento più allungato, mentre Gigi ha un volto più tondo, hanno cercato di correggerlo… insomma, bisogna dire che c’è l’hanno messa tutta!
Clizia Fornasier, bella nella sua imitazione di Nancy Sinatra: il look dell’abito era giusto, anche per le ballerine, anche se i maglioni a mio avviso, erano poco consistenti e troppo leggeri rispetto a quelli del video originale non avevano una caduta a piombo. Infatti, nel movimento è importante che ricadano bene sul corpo, ma questa è una mia osservazione da pignola esperta. Mentre il trucco era il meno somigliante di tutti.
Kaspar Capparoni: Era perfetto nel suo look da Ligabue, a parte la cerniera del pantalone, un pochino aperta, ma si è trattato semplicemente di un incidente di percorso.
Molto bene per la Lanfranchi, tenera, carina, era lei la donna di altri tempi con un volto stupendo, solo che l’abito avrebbe dovuto avere la vita, un pochino più segnata, perché Nilla Pizzi prediligeva la sagoma accentuata in vita. Grazie dei Fiori, è datata Canzonissima del 1958, piccolo errore, poiché hanno detto Canzonissima del 56.
Bella la Salemi, ma più bella come Adele, brava e promossa!
Fiordaliso: poco somigliante a Marcella Bella, in generale non mi è piaciuta.
Riccardo Fogli, non reale il trucco, troppo grigia la pelle e i segni troppo evidenti. Per il look… si avvicinava molto a Luca Carboni.
Fabrizio Frizzi, normale, molto carino come era vestito, anzi quasi bello e più moderno, ma un’altra persona rispetto ad Enrico Ruggeri.
Termino con un grande apprezzamento per il lavoro di tutta la squadra dei costumi e del trucco.
Giovanna Silvestri: Costume designer & Stylist, dal Cinema alla Televisione al Musical teatrale. Con base a Roma è una delle più acclamate Costume Designer stilist in Italia; ha lavorato per oltre 30 anni con i più importanti personaggi della televisione nazionale Italiana. Creatrice di look ha progettato costumi di ogni genere, specializzandosi in Abiti da ballo, Musical e Prime TV Show. In procinto di insegnare all’estero, anche ai Cinesi, la scuola di Moda e Costume
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