Misseri, che ha avuto anche un macabro e discutibile tentativo di imitazione da parte di Giorgio Panariello, adesso telefona in diretta ai programmi televisivi, alza la voce, li accusa. E’ accaduto nella puntata di Domenica live condotta da Barbara D’Urso. La conduttrice aveva in studio una testimone, Anna Pisanò che raccontava la sua versione sul caso di Sara Scazzi, quando è stata annunciata la telefonata di Misseri. Il reo confesso, con altezzosa boria se l’è presa con la Pisanò, ha detto che nessuno ad eccezione di lui conosce la verità su quanto è avvenuto alla povera Sara, ha accusato Domenica live di essere una trasmissione colpevolista e in cerca solo di applausi. Ha parlato come voleva, accolto da un “ciao Michele” della padrona di casa, quasi si trattasse di un amico di vecchia data. Alla fine la conduttrice lo ha invitato ad andare di persona in trasmissione per raccontare la sua verità.
Siamo così giunti all’assurdo che un reo confesso non ancora giudicato definitivamente, sarà accolto come un divo in un programma tv visto da un pubblico giovane e non ancora psicologicamente maturo per elaborare tutta la drammatica vicenda che da due anni fa il giro dei programmi televisivi. Il messaggio estremamente negativo che viene inviato è la consacrazione di un assassino dichiarato come una sorta di divo televisivo.
Il discorso non vale solo per Domenica live ma per tutti gli altri programmi nei quali domina,oramai da due anni, la figura di questo contadino che si è autoaccusato di un delitto terribile. Con il mutare delle dichiarazioni, mantiene desta l’attenzione dei mass media sulla sua figura, manipola e viene manipolato in maniera ancora non del tutto chiara, ma subdola e persino macabra.
L’immagine di Misseri che i mass media hanno ribattezzato zio Michele, imperversa: i suoi interrogatori vengono mostrati quasi integralmente e la telecamera è sempre fissa sulla sua faccia. Le puntate speciali di contenitori diurni e notturni non si contano più.
Bisognerebbe porre un freno a questa deriva macabra e trash. Basta, insomma, con Michele Misseri in video. E’ raccapricciante pensare che possa stringere la mano a un conduttore tv, accomodarsi su una sedia, parlare a suo piacimento ricordando con particolari impressionanti come ha ucciso la nipote.
Il primo passo importante per fermare questo andazzo potremmo farlo noi, rifiutandoci di seguire quelle trasmissioni. Se l’audience cala, possimo stare pur certi che i funzionari televisivi ci penseranno due volte prima di invitare gli stessi personaggi. Se un argomento in tv “non tira” viene subito eliminato. Eviteremmo anche che le aziende televisive versino a personaggi inquietanti e scomodi, cachet di notevole importanza. Pensiamo solo a quante persone ruotano intorno al caso della piccola Sara Scazzi, dai tanti avvocati a tutti gli opinionisti, criminologi, psicologi, solo per citarne alcuni.