Come abbiamo fatto nella prima parte, il secondo gruppo di duetti presi in considerazione segue un ordine arbitrario e tenta di immaginare le performance che potremmo ascoltare.
Il nostro tentativo si concentra sui profili degli artisti coinvolti e sui testi dei brani, di cui siamo già a conoscenza. Ferma restando una certa tendenza a coinvolgere al proprio fianco cantanti impegnati anche nella promozione dei propri lavori, molti sodalizi sono cementati da potenzialità artistiche da guardare con curiosità.
Ecco la seconda parte della nostra ricognizione.
Daniele Silvestri con Manuel Agnelli
Potrebbe rivelarsi uno dei duetti più interessanti della quarta serata. Sulla carta, una coppia difficile da immaginare, fino a qualche anno fa: il cantautore romano e il rocker milanese vengono da storie, immaginari e linguaggi completamente diversi.
Ma a seguire con attenzione i loro percorsi, soprattutto degli ultimi anni – quello sempre più “espansivo” di Agnelli e quello ultra-sfaccettato di Silvestri – non si fa fatica a riallacciare i fili della collaborazione. Due cantanti e musicisti potenzialmente in grado di portare “Argento vivo” – la canzone con uno dei migliori testi di Sanremo 2019, grazie anche alla partecipazione dell rapper Rancore – davvero in alto.
Motta con Nada
Altro binomio da seguire. La prima collaborazione tra i due risale ad anni fa, quando Motta era ancora l’anima della band dei “Criminal Jokers” – come autore, batterista e cantante – ma già gli capitava di suonare con la celebre cantautrice di “Ma che freddo fa”.
Negli ultimi tre anni, Motta ha scelto la strada da solista, pubblicando due album molto apprezzati, con picchi davvero interessanti. Nada, dal canto suo, è tornata da poche settimane con il disco “È un momento difficile, tesoro”, altra creazione convincente.
I rispettivi stili potrebbero essere in grado di amalgamarsi in maniera allettante in “Dov’è l’Italia”, che a giudicare dal testo chiede di essere ascoltata.
Einar con Biondo
Coppie come questa giocano un campionato a parte. Un po’ come Federcia Carta e Shade, siamo di fronte a due cantanti che saliranno sul palco per centrare l’obiettivo di coinvolgere i giovanissimi senza troppi fronzoli. Anche perché, il testo di “Parole nuove” è davvero poca cosa e non lascia presagire nulla di entusiasmante.
Francesco Renga con Bungaro ed Eleonora Abbagnato
Le premesse sono quelle di un trio in grado di dire la sua, con qualche riserva. Bungaro è un autore di spessore ed ha scritto anche “Aspetto che torni”, il brano di Francesco Renga. Eleonora Abbagnato è una delle ballerine più apprezzate nel mondo, Direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
Verosimilmente, la loro esibizione sarà molto classica, con Bungaro ad accompagnare Francesco Renga e la Abbagnato a modellare con le sue movenze l’atmosfera e ad impreziosire l’impatto del brano.
Ma c’è un’incognita: a giudicare dal testo, potremmo essere di fronte all’ennesima canzone d’amore in pieno stile Renga e senza sussulti rilevanti.
Arisa con Tony Hadley e le coreografie dei Kataklò
Lucina accesa, perché l’impressione è che da Arisa possano arrivare sorprese. D’accordo, Tony Hadley deve iniziare a scaldarsi per la promozione di un nuovo album annunciato per il 2019 – discorso che vale, come sempre, per una buona parte degli ospiti – ma la scelta della sua presenza è ugualmente interessante, soprattutto se abbinata a quella dei danzatori acrobatici della compagnia Kataklò.
Il testo di “Mi sento bene” parla della scelta di “prendere la vita come viene” e se nel complesso non è da stracciarsi le vesti, contiene non pochi lampi positivi. Immaginarlo interpretato insieme agli artisti scelti da Arisa, incuriosisce ancora di più.
Irama con Noemi
Nella canzone “La ragazza con il cuore di latta”, Irama ha provato a fare qualcosa in più rispetto a quanto l’etichetta di “giovane artista proveniente da Amici” lascerebbe pensare ai più. Sia per la storia raccontata – quella di una giovane con problemi cardiaci – che per il modo in cui ha cercato di renderla. Il risultato è apparentemente confusionario, ma prima di un giudizio definitivo, meglio ascoltarlo insieme alle melodie.
Una prudenza simile va usata per il duetto con Noemi, di per sé non facile da inquadrare per via di grosse diversità di fondo, eppure da curiosare, non fosse altro perché Noemi in casi come questo ha già fatto vedere di poter regalare buone cose.
Il Volo con Alessandro Quarta
Ospiti lo scorso anno, concorrenti a Sanremo 2019, i ragazzi de Il Volo si presentano con “Musica che resta”, una canzone dal testo estremamente scontato. Si sa, puntano molto sull’interpretazione, sul fascino che il loro canto riesce ad esercitare in un pubblico piuttosto ampio, ma i versi che abbiamo avuto modo di leggere rasentano la banalità.
Il violinista Alessandro Quarta, sul palco insieme a loro nella serata dedicata ai duetti, potrebbe aiutarli in questo senso. Pur con uno strumento classico, è in grado di illuminare con un contributo notevole.
Boomdabash con Rocco Hunt
Un sodalizio coerente per provenienza geografica e artistica. Rocco Hunt ha partecipato anche alla scrittura di “Per un milione”, insieme alla corazzata da hit formata da Federica Abbate e Takagi&Ketra.
Un brano, per la verità, con un testo non entusiasmante. Visti gli interpreti e il genere musicale, però, dare un giudizio senza aver ascoltato anche la musica è praticamente impossibile. Nello spettro delle possibilità, la loro esibizione del venerdì sera può oscillare dal pasticcio al coinvolgimento totale.