Il contenitore festivo di Rai 1, con al timone Mara Venier, è riuscito a conquistare il gradimento del pubblico grazie, soprattutto alla capacità di intrattenimento della conduttrice. L’approccio familiare e semplice, coinvolgente e affabile dalla padrona di casa ha consentito al pubblico di riconoscere nella Venier un’amica con la quale chiacchierare con spontaneità, senza gli orpelli spettacolari troppo spesso necessari per far lievitare gli ascolti.
Adesso, però, si sta verificando un fatto inconsueto: la Venier, con il proprio appeal da intrattenitrice, è rimasta sola a confrontarsi con il pubblico. Infatti, già da tempo, Domenica in sta diventando un susseguirsi di interviste a personaggi che arrivano, siedono dinanzi alla padrona di casa nella bianca poltrona, svelano lati inediti della loro vita privata, reclamizzano i prodotti in promozione, cantano un brano se hanno un disco in uscita, mostrano la copertina del libro se ne hanno scritto uno e tornano dietro le quinte.
E’ stato eliminato qualsiasi altro ingrediente spettacolare. E’ sparito il Tabellone, ovvero il gioco con il pubblico, che la Venier aveva tanto voluto alla vigilia dell’esordio lo scorso autunno. E’ sparito il contest con le canzoni dedicate alla conduttrice appena dopo le prime puntate. Sono rimasti gli ospiti ad interagire alla loro maniera con la padrona di casa. Molte interviste sono anche interessanti e contribuiscono ad una conoscenza più intima del personaggio.
Un esempio l’intervista odierna ad Ornella Vanoni che davvero ha mostrato aspetti poco noti al grande pubblico dell’artista come ad esempio la depressione di cui soffre e per la quale, ogni mattina deve assumere psicofarmaci. Poi è seguita la sua storia sentimentale con gli uomini più importanti nella sua vita.
Ma non può bastare a rendere nuovo e sempre coinvolgente un programma in onda ogni settimana. In effetti Domenica in, pur nel successo di cui sta godendo, è diventato un salotto ripetitivo. Gli autori non contribuiscono con idee e con una creatività coinvolgente, a rinnovarlo, ma si adagiano sulle capacità della Venier e sugli ospiti che arrivano. Personaggi sempre di notevole spessore che però finiscono per appesantire lo schema. Uno schema oramai svuotato di qualsiasi altro ingrediente: è restata lei, la signora della Domenica che si è giustamente presa la sua rivincita nei confronti di chi l’aveva mandata via dalla Rai. Tutto il resto non esiste, accanto alla padrona di casa c’è il vuoto.
Un vuoto che gli autori dovrebbero riempire con ingredienti spettacolari e di intrattenimento e non adagiarsi su un gradimento che, tra l’altro, non hanno contribuito loro a creare.