La prima e la seconda stagione erano ispirate a fatti veri raccontati nel libro scritto da Albert Espinosa dal quale era stata realizzata la fiction spagnola “Polseres Vermelles“. E lo stesso Espinosa aveva curato anche la sceneggiatura delle due serie trasmesse in terra iberica. {module Pubblicità dentro articolo 2}
La terza stagione italiana è frutto esclusivamente della fantasia degli sceneggiatori. Abbiamo aspettato la seconda puntata per dare una valutazione su quanto stava accadendo ai protagonisti della serie. E con grande meraviglia abbiamo assistito ad un miscuglio tra elementi paranormali e una trama che evoca “Sliding doors“, insomma si è voluto tirare troppo a lungo una vicenda che poteva benissimo concludersi con la seconda stagione. Invece Braccialetti Rossi 3 ha assunto un aspetto che non gli è congeniale.
La seconda puntata è stata come un pugno nello stomaco. I telespettatori hanno assistito alla proposta di vivere una vita senza la malattia fatta a Leo (Carmine Buschini) da Davide (Mirko Trovato). Davide è il ragazzino morto per una grave insufficienza cardiaca alla fine della prima stagione e rimasto nella storia come entità spirituale visibile soltanto a Toni (Pio Luigi Piscicelli). Ed è stato proprio Tony a farsi portavoce di una tale assurda proposta.
Stravolgere una vicenda soltanto per diluirne i contenuti è un’operazione non da servizio pubblico. Come non da servizio pubblico è lo sfruttamento intensivo della malattia dei giovani per suscitare commozione e catturare la facile attenzione di un pubblico trasversale. Ma questa volta il pubblico non si è fatto ingannare ed ha manifestato chiari sintomi di “intolleranza” verso nuovi elementi introdotti nella trama che nulla hanno a che vedere con la storia iniziale dei Braccialetti Rossi. Insomma il teen drama è divenuto una vera e propria soap opera nella quale sono stati persino inseriti elementi da spy story. Lo vedremo infatti con l’arrivo del personaggio di Luca Ward che i telespettatori hanno già incontrato alla fine della prima puntata di Braccialetti Rossi 3. {module Pubblicità dentro articolo}
Inoltre ci sono molte incongruenze nella vicenda che soffre di un montaggio meno attento e di una regia molto più banale. I fatti che avvengono sono raccontati con la chiarissima intenzione di diluire al massimo il racconto proprio come accade nella più scontata telenovela. E non basta aver creato una comunity web che diligentemente twitta ogni minimo passaggio della storia.
Gli indici di ascolto però parlano chiaro. La seconda puntata di Braccialetti Rossi 3, trasmessa da Rai 1 domenica 23 ottobre, ha collezionato 4.467.000 telespettatori con una share del 17,7%.
La seconda puntata di Braccialetti Rossi 2 andata in onda domenica 22 febbraio del 2015 aveva fatto registrare 6.470.000 telespettatori con il 23,33% di share: una perdita dunque di 6 punti in percentuale e di circa 2 milioni di telespettatori. Cifre che dovrebbero far riflettere i vertici di Rai Fiction diretta da Eleonora Andreatta, per evitare che ci possa essere un ulteriore sequel di una serie che ha già dato tutto quello che poteva dare.