Abbiamo chiesto ad alcune rappresentanze di categorie napoletane la propria opinione sulla serie. Molti tassisti da noi interpellati si sono espressi favorevolmente. L’opinione principale è la seguente: “abbiamo visto una Napoli diversa, fuori dagli schemi stereotipati di camorra, delinquenza organizzata, immondizia ammucchiata ai margini delle strade. Una Napoli che ci è piaciuta. Molti clienti che portiamo a bordo ci chiedono spesso dove siano ubicate alcune delle location viste nella serie“.
Loredana, madre di due figli adolescenti, architetto che opera nella città, sottolinea: “finalmente non c’è il degrado e Napoli può apparire per quella che è, una città moderna piena di ricchezze architettoniche che vengono puntualmente messe in evidenza in molte immagini della serie. Ma ad impressionarmi favorevolmente sono state soprattutto le dimore napoletane nelle quali si svolgono molti degli eventi raccontati. Case molto belli, lussuose, bene arredate, simbolo di un gusto e di un’eleganza che a me, come architetto, fa piacere che venga veicolato in un’Italia abituata a vedere Napoli degradata e prigioniera della camorra“.
Alcuni avvocati hanno risposto alla nostra domanda in questo modo: “I Bastardi di Pizzofalcone sono la perfetta antitesi di Gomorra. La serie tratta dai libri di Saviano ci ha consegnato al mondo intero come un popolo sopraffatto dalla delinquenza organizzata, I Bastardi di Pizzofalcone rimandano la nostra città con immagini di luoghi molto belli. Alcuni addirittura poco noti a noi stessi napoletani. Anche la famosa strada di San Gregorio Armeno con le botteghe presepiali è stata rappresentata nella serie“.
Trasferiamoci nell’ambiente universitario. Alcuni docenti sottolineano: “abbiamo trovato la serie abbastanza noiosa soprattutto per quanto riguarda gli intrighi del thriller che fa da sfondo ad ogni puntata. Certo ognuno di noi ha letto almeno una volta qualche libro di Maurizio De Giovanni. Però la rappresentazione che ha fatto Rai Uno della nostra città, nonostante tutto, la troviamo abbastanza stereotipata. Certo i luoghi sono quelli, bellissimi e suggestivi ma la fotografia ci è parsa abbastanza falsata“.