Cominciamo da Corona. Intanto c’è da chiedersi perchè, nel giorno in cui venne alla luce lo scandalo finanziario del Monte dei Paschi di Siena, le tv, non solo generaliste, abbiano dedicato una lunga diretta al suo rientro in Italia. Il “paparazzo” per eccellenza, a sua volta “paparazzato”, è divenuto, purtroppo, un modello non solo per il pubblico da reality ma anche per il più ampio target di adolescenti e, persino, di bambini. La sua presenza sul piccolo schermo si traduce, per i media, in un business di audience e share.
Corona è la gallina dalle uova d’oro per i talk show , una “panacea” per programmi mattutini e pomeridiani e ormai anche per i Tg. Se ci fosse bisogno ancora di una spiegazione al “fenomeno Corona”, eccola; il personaggio è bello e dannato, con la sua vita sempre “eccessiva” tra costose auto e moto, belle donne, frequentazioni da high society. Il presunto principe Fabrizio supera le avversità con una comparsata in disco e due cazzotti.
Ma sotto quest’aura magica e dorata, si cela una seconda considerazione: Corona è il nostro doppio, il nostro Mr. Hide, è come l’ombra che ci accompagna solo in certe ore e vive solo dentro certe luci. Ci piace perché rappresenta la via di fuga dal quotidiano per poter esorcizzare la crisi ma, di contro, è la nostra ancora di salvezza; la sua esistenza variamente disordinata ci fa apparire più buoni, migliori. E’ il nostro Dorian Gray, che ammiriamo giovane e superbo ma che, prima o poi, pugnaleremo. E’ un pezzo di umanità, con il quale facciamo i nostri conti quotidiani.
Fabrizio Facchinetti è un altro personaggio in difficolta. Bisogna registrare per lui un altro flop, dopo l’ennesimo programma andato alla deriva.
Anche se non lo sa, probabilmente era sotto coperta, la nave del “Capitano “ ha già da tempo issato la bandiera bianca della resa.
Dopo l’approdo felice nell’Isola e il protettorato della Simo nazionale ( Simona Ventura, of course) che lo porta con sè ad X Factor , Francesco si toglie gli abiti da dj e veste quelli del “giovin” conduttore. La sua lievità sembra giocare a suo vantaggio e viene annoverato, come direbbe Arbore, nella schiera dei “bravi presentatori”.
Il tempo passa e le stagioni televisive si susseguono. Non così il successo delle sue trasmissioni. Lo Sventurato, letteralmente orfano della Ventura, prova tutti i generi: da Il più grande (italiano di tutti i tempi) in occasione dei 150 anni dell’ Unità d’ Italia, infelice connubio tra storia e personaggi illustri, al format musicale Star Academy, definito pretenziosamente l’ “anti” X Factor; trasmissioni che però non decollano e sono destinate a chiudersi anzi tempo.
Dopo una felice pausa durante la quale diventa papà per la prima volta, arriva Rai Boh!, programma notturno che si pone il difficile compito di spiegare la tv in tv. Ed è in questa, unica puntata, andata in onda il 29 gennaio, che si consuma il dramma, umano e professionale, di Francesco.
E’ troppo pretenzioso voler ricreare l’ atmosfera casalinga stile Quelli della Notte con pubblico complice ad applaudire (e a dire “Boh!”): non ne ha la statura professionale. E, purtroppo, non viene adeguatamente supportato dai siparietti comici che sanno di già visto e rivisto. Come se non bastasse, l’ intervista a Mentana, ospite della prima ed unica puntata, viene addirittura fatta da Nicoletta Orsomando.
La colpa, però, non è di Facchinetti ma di chi ha scritto una trasmissione a “scatola chiusa” senza tener conto del conduttore, e peggio ancora, senza sapere a quale target di telespettatori rivolgersi.
Si dirà che è stato un esperimento, ma anche gli esperimenti hanno un costo e a farne le spese sembra essere il solito Facchinetti.
“Alza in alto la mano” dj Francesco, forse, la radio ti aspetta.
Carla Fassari, laureata in Lettere, vive e insegna a Faenza. Di origini siciliane, è appassionata di tv. Di lei dice:”sono cresciuta a pane e Canzonissima”.