Una top five dei peggiori programmi del 2013, è il minimo che si possa fare per celebrare questo annus horribilis del tubo catodico italiano, anzi si rischia persino di lasciare fuori validi candidati trash. Ecco dunque la nostra classifica dei peggiori programmi del 2013.
Altrimenti ci arrabbiamo. Si sarà arrabbiato davvero tanto il team di ben undici autori che ha importato l’originale format britannico (Born To Shine), rimodulandolo all’italiana . Questo talent show, andato in onda su RaiUno nella passata primavera (esordio il 6 aprile), prevedeva dieci personaggi famosi dello spettacolo, del cinema e della televisione ( Maria Grazia Cucinotta, Pablo Espinosa, Nicoletta Romanoff, Gabriele Rossi, Nino Frassica, Attilio Romita, Simone Corrente, Tania Cagnotto, Gianfranco Vissani e Amadeus ) affidati ognuno ad un tutor adolescente di talento affinché insegnasse loro i fondamenti della propria disciplina. Poteva mancare una giuria? Naturalmente no ed i tre giurati erano Cristina Parodi (fresca di chiusura del suo Cristina Parodi Live su La7), Ricky Tognazzi e Teresa Mannino (reduce da una poco felice stagione di Zelig). Lo show, al sabato sera in diretto scontro con Amici di Maria De Filippi, non è riuscito mai a decollare dal punto di vista dell’appeal e, soprattutto, dei numeri. Quattro puntate soltanto, per fortuna, e quattro sconfitte per Milly Carlucci nonostante la beat-box di Amadeus e la svogliata Cucinotta che non si sforzava minimamente di simulare almeno l’impegno. Non ha funzionato nemmeno il meccanismo di gara, lento e macchinoso, che mancava di quella giusta dose di ironia per raccontare le gaffe degli apprendisti vip. Povero Giancarlo Leone che, come direttore di rete, ha incassato, per la prima serata di Raiuno, una serie di flop da record : oltre Altrimenti ci arrabbiamo, non si può trascurare Red or Black, Riusciranno i nostri eroi, La terra dei cuochi. Davvero un anno infausto per la rete ammiraglia Rai.
Io Canto. Si, una volta i bimbi di zio Gerry cantavano e attiravano milioni di telespettatori. Ma, dopo l’edizione 2013, chissà se i pupi torneranno mai a esibirsi in casa Mediaset. Vuoi la collocazione domenicale, vuoi una formula a squadre che richiamava altri e più fortunati talent, vuoi infine un pubblico che forse ha iniziato a stufarsi della sovraesposizione mediatica di questi piccoli talenti (che spesso nelle movenze e nel modo di cantare si atteggiano ad artisti vissuti), per il programma è stata ben lontana la media ascolti del 20 % delle passate edizioni. C’è da chiedersi dove sbarcherà Mara Maionchi alla sua terza poltrona di giurata (dopo XFactor e Amici), ma soprattutto dove rivedremo Flavia Cercato che non era presenza fissa in tv dai tempi di Cronache Marziane, e forse nessuno ne sentiva così tanto la mancanza. Nonostante lo “zio Gerry” abbia dalla sua familiarità e l’affetto dei telespettatori, in questa edizione è parso un po’ spento. Non sarebbe stato meglio riproporre la domenica sera Chi vuol essere Milionario che in tanti rimpiangono (eccetto la tecnica del “ve lo dico dopo la pubblicità”) ?
Pomeriggio 5 / Domenica Live. Che sia domenica o un giorno feriale poco cambia. Da anni tra i programmi peggiori di casa Mediaset ci sono quelli targati Carmelita. Il trash è sempre prontamente servito. E per trash si intende non la semplice e vivace discussione tra ospiti discutibili o la solita carrellata di gossip pecoreccio. Il vero problema dei programmi di Barbara D’Urso sorge proprio quando la conduttrice, calandosi nel ruolo della giornalista (non strappa più le pagine dei quotidiani) pretende di affrontare argomenti delicati dalla politica alla cronaca nera. La padrona di casa non si lascia sfuggire alcuna notizia sfruttabile e, con la consueta motivazione di dipendere da una testata giornalista, la affronta con con morbosità insostenibile. Recentemente hanno monopolizzato i suoi talk strillati, diretti in modo poco parziale e spesso con la conduttrice impegnata a fare l’accusa piuttosto che raccontare i fatti oggettivamente, il caso Baby squillo e l’arresto del disturbatore Paolini. Purtroppo c’è ben poco da sperare per il nuovo anno: dati gli ascolti sempre soddisfacenti in un panorama davvero instabile da questo punto di vista, saremo “allietati” ancora per molto dalla sua conduzione tutta “faccette” ed autoreferenzialità. Nemmeno la notte di San Silvestro potremo stare tranquilli, il suo trashissimo e registratissimo Capodanno5 è imminente.
Miss Italia. Nonostante la miriade di polemiche e il conseguente radicale restyling, la kermesse è stata un mezzo flop. Sbarcata sulla La7 targata Cairo, lo show è stato di una lentezza inesorabile. I conduttori Massimo Ghini e Cesare Bocci hanno tentato di dare alla gara un’impronta più “radical chic” adattandola al nuovo editore, mentre il lato pop è stato assicurato da Francesca Chillemi, per niente credibile alla conduzione per le sue mille papere e l’inesperienza evidente. Gli ascolti sono stati buoni considerando la media di rete, ma di certo è finita l’epoca in cui veniva considerato il secondo evento televisivo dell’anno dopo Sanremo. Discutibile poi che, dal giorno successivo all’incoronazione, la Miss eletta, Giulia Arena, sia stata subito acciuffata da Mediaset per una serie di ospitate a Domenica Live e Pomeriggio5 (accompagnata da Patrizia Mirigliani).
Radio Belva. Senza dubbio il peggior programma di tutto il 2013 e come direbbe Simona Ventura “durato quanto un gatto in tangenziale”. Una sola puntata infatti, andata in onda su Rete4 il 9 ottobre . Cruciani e Parenzo hanno ideato un programma davvero imbarazzante in cui tutto era studiato per finire in rissa: dall’inviato riciclato Emilio Fede agli ospiti (tra gli altri Borghezio, Alba Parietti, Vittorio Sgarbi) in un tripudio di urla sguaiate, liti senza né capo né coda, contenuti assenti. Una taverna del Medioevo avrebbe avuto maggiore dignità. Il tutto sfruttando beceramente l’argomento del giorno, ossia la tragedia di Lampedusa e il suo strascico di polemiche xenofobe. Dulcis in fundo un magistrale Vittorio Sgarbi che se la prende con Cruciani sottolineando l’inutilità del programma, asfaltandolo completamente. Una pagina di puro squallore televisivo, fortunatamente chiusa subito e bocciata sonoramente dai telespettatori. Ma attenti a ricordare al buon Cruciani questa figuraccia su Twitter, vi becchereste insulti e si ricreerebbe immediatamente l’atmosfera di Radio Belva.
Non ci resta che sperare, ma è solo pura illusione, in un 2014 televisivamente migliore.