I delitti sono il punto cardine di un palinsesto che si protrae per ore. Un palinsesto accessibile, in quella fascia oraria, ad un pubblico di minori che possono trovarsi dinanzi alla tv visto che il NOVE è un canale free e facilmente accessibile dai tasti del telecomando.Non basta sottolineare che la visione di quanto sta andando in onda è consigliata ad un pubblico adulto. Non basta suggerire l’attivazione del “Parent control”.
Restano un voyeurismo sfrenato ed atroce, una voglia di scavare nell’immaginario sanguinolento per realizzare una programmazione dai costi bassi e dagli alti indici d’ascolto. È innegabile infatti che filmati simili catturino la curiosità morbosa di una fascia di pubblico.
È davvero discutibile il comportamento di NOVE. Mentre nella fascia oraria privilegiata, ovvero il primetime, spesso anche il second time propone programmi tipo “Fratelli di Crozza” o “Cucine da incubo” per riempire le 24 ore fa ricorso ad una vera e propria programmazione spazzatura, basata esclusivamente su un risparmio economico perché tutti i prodotti sono di importazione e per la orribile qualità, costano anche cifre irrisorie.
Insomma si ha la sensazione che si paghi Crozza e Antonino Cannavacciuolo e poi non si abbiano più soldi per riempire le altre fasce del palinsesto. Per questa ragione ecco che si fa ricorso a questi prodotti che possono influire negativamente sulla psiche di persone fragili ed emotivamente instabili. I danni che possono procurare sono enormi, soprattutto come abbiamo detto sulla fascia dei minori.
Ma bisogna constatare con grande rammarico che non vi è nessuna istituzione finalizzata alla difesa dei minori in Tv, ad aver mosso un dito o detto una parola contro tale programmazione. Imperterrito il canale Discovery macina ascolti che poi sbandiera ai quattro venti televisivi senza avere il minimo rispetto per quanto sta mandando in onda.
Ci troviamo di fronte ad un caso davvero discutibile, dinanzi al quale è d’obbligo lanciare un grido d’allarme. Siamo in un periodo in cui gli omicidi familiari sono all’ordine del giorno. E ci sono già i talk show ed i contenitori televisivi ad occuparsene con dovizia di particolari. Molto spesso abbiamo denunciato questo trend negativo che si esalta soprattutto in programmi come “Quarto Grado“, “Chi l’ha visto?” e nei contenitori pomeridiani del tipo de “La vita in diretta” e “Pomeriggio Cinque“.
Non dimentichiamo che Barbara D’Urso alcuni anni fa intervistò Michele Misseri chiamandolo affettuosamente zio Michele dandogli la possibilità di discolparsi dinanzi ad un pubblico molto ampio. Già quindi la nostra tv da troppo spazio ai casi di cronaca nera ed ai femminicidi che oramai sono una realtà quotidiana. Il canale NOVE ha cercato uno spazio in questo trend in cui sangue, mistero e morte si coniugano in una maniera estremamente efferata.