Quelli che …la denuncia sociale
In Mamma non lo sa degli Almamegretta il protagonista è costretto a lasciare il suo paese “papà lavorava i campi, un bel giorno poi ci siete venuti voi”, “va a fare un lavoro e a condurre una vita non voluti se ti fanno mettere una bella tuta blu quello che eri non sei più”. Forte è il senso di straniamento: “Ho imparato a leggere e pure a parla’, mangio scatolette, non cucino più”; ma il suo destino è l’immobilità, “se anche volessi tornare indietro troverei il mio paese che ha alzato bandiera bianca e i miei campi come deserto e il silenzio di quelli che amo”.
Tutto si è fatto difficile, duro e complicato e forse la sola speranza è la presenza della madre, ultimo avamposto di una umanità perduta. A muso duro.
Specchio dei tempi è A bocca chiusa di Daniele Silvestri.
E’ una canzone di protesta; il cantautore romano non è nuovo a testi di denuncia anzi gli riescono molto bene. (Senti L’uomo col megafono o Aria).
Si parla di scioperi e manifestazioni “passa il corteo, se riempiono le strade…e semo tanti che quasi fa paura o solo tre sfigati come dice la questura”. Si toccano temi di scottante attualità che hanno bisogno di essere portati in piazza, di essere gridati: “ho solo questa lingua in bocca e se
mi tagli pure questa io non mi fermo, scusa, canto pure … a bocca chiusa”. Nuova resistenza.
Quelli che…la spiritualità
Sotto casa di Max Gazzè presenta un testo ermetico, pieno di riferimenti religiosi. L’ autore veste i panni di un testimone di Geova che passa di porta in porta ad annotare la crisi dei valori: “Apra la sua porta, faccia presto… Non importa cosa crede lei di questo movimento ma l’avverto che al suo posto non ci penserei due volte, dato l’imminente arrivo di Gesù, perché poi non torna più!”. Una conversione ci salverà? Influenza dei Maya.
Con Il futuro che sarà cantata da Chiara Galiazzo ma scritta dal leader dei Baustelle, Francesco Bianconi, la religione diventa spiritualità: “Portami a bere oltre le stelle, spiegami il senso, dimmi la verità, profeta “. Un profeta appare anche nel testo Dispari del gruppo rock Marta sui Tubi. Nostalgia di Gibran?
Quelli che…una risata ci seppellirà
Alla crisi si risponde anche con leggerezza e ironia. In La prima volta che sono morto Simone Cristicchi immagina di morire: “La prima volta che sono morto non me ne sono nemmeno accorto mi ero distratto solo un secondo, l’attimo dopo ero già sepolto” e di frequentare nell’ aldilà personaggi famosi. “Il pomeriggio passeggio con Chaplin, poi gioco a briscola con Pertini”. All’ altro mondo non si sta poi così male. “Ma se dovessi rinascere ancora, cosa mi importa del destino? Cambierei sulla tomba la foto con quella faccia da cretino”.
Elio e le Storie Tese con Dannati forever chiudono il cerchio. “Ieri, andando a fare due passi in un percorso di fede, mi chiedevo: Posso smaltire i peccati con lo jogging?” Siamo tutti peccatori in un modo o nell’altro e quindi “Tu tu tu tutti insieme all’inferno. Anche il governo”
Potrebbe essere il refrain giusto.
Quelli che… la tradizione sanremese
Resiste imperterrita la tendenza nazional-popolare della canzonetta. Solo per fare un esempio, la parola “amore” compare nei testi ben trenta volte, “ricordo” vi compare venti volte, “sole” quindici e “cuore nove volte. Incredibilmente, e a dispetto delle previsioni della vigilia, la tradizione sanremese è custodita proprio nelle canzoni di Marco Mengoni, Bellissimo e L’essenziale, e di Annalisa (Scintille e Non so ballare). Si tratta proprio dei due giovani ex concorrenti di talent show dai quali ci si aspettava qualche innovazione professionale in più. Annalisa Scarrone, infatti, la sentiamo che dice “io non so ballare/ ma riesco a sentire farfalla danzare in me”. Reminiscenze di altre farfalline? In questa categoria va inserita anche la canzone Come l’acqua dentro il mare dei Modà. E’ un inno di speranza all’amore, un invito alla propria amata a godere della vita e dell’amore che lui le assicura e che non le farà mancare mai.
Quelli che.. lo swing
Naturalmente quando si parla di swing si pensa immediatamente a Raphael Gualazzi, scoperto proprio durante la kermesse canora di due anni fa. Quest’anno l’artista targato Sugar, (etichetta di Caterina Caselli) è dato come probabile vincitore e i suoi brani sono semplici,senza i contorcimenti stilistici sanremesi. Lo swing parla attraverso la sua voce soprattutto nel brano Sai (ci basta un sogno) che nasconde un’ispirazione romantica di spessore e di qualità. E swing si trova anche nel brano Dr Jeckyll e Mr Hyde di Simona Molinari e Peter Cincotti.
Quelli che… tristezza e solitudine
Malyka Ayane nel brano E se poi mostra sentimenti poco sanremesi, “ho ancora quella strana voglia/ di sentirmi sola/ senza di noi/ ma non da ora/ se non altro per vederti/andar via ancora”. Tristezza, per favore va via, verrebbe suibito da dire, regalandole il consiglio di prendere la vita con più leggerezza. La leggerezza sanremese.Tristezza, malinconia e solitudine anche nel brano E’ colpa mia” portato in gara da Maria Nazionale. L’interprete napoletana si tormenta nei versi “è colpa mia,è colpa mia/ e mi metti alla prova per vedere/ se ti penso e ti voglio più bene”. Un po’ di autostima in più?