E’ la prima sensazione provata dinanzi al tv movie “Il Natale della mamma imperfetta“andato in onda venerdì sera su Rai2.
Innanzitutto viene da chiedersi: ma questa “perfezione” tanto decantata è davvero un obbiettivo desiderabile? In definitiva una perfezione così noiosa è irritante e antipatica ed è naturale che non risulti poi così tanto attraente, mentre il caos di una madre sempre in difetto rispetto alle proprie aspettative si dimostra decisamente più divertente. Eppure alla lunga il tema stufa. Il film come la fiction ha il pregio di mettere in luce alcune delle difficoltà oggettive e più comuni a cui le mamme professioniste d’oggi devono far fronte ordinariamente, ma nel contesto del Natale il panorama è troppo esasperato.
In generale i problemi di queste mamme lavoratrici e imperfette sembrano sempre del tutto irrisolvibili. I poveri padri sono esplicitamente ridicolizzati e i figli danno spesso il meglio dell’antipatia possibile ad un bambino. L’unica soluzione auspicabile per le nostre protagoniste in tale deprimente panorama è aspettare che il peggio passi e che tra una calamità e l’altra trascorra più tempo possibile. Gli aspetti divertenti e piacevoli dell’avere e godere una famiglia, per quanto di tanto in tanto sostenuti, sono sovrastati da una sciatteria che pare inesorabile e dunque inevitabile.
L’apoteosi della disperazione nel film è raggiunta durante il balletto cantato dalle mamme nel supermercato. Il testo del canto natalizio, modificato, ad ascoltarlo bene è a dir poco angosciante, la disperazione regna sovrana ed è talmente insistita che finisce col non essere minimamente divertente e del tutto ridicola.
Il racconto delle disgrazie natalizie che affliggono le mamme procede caotico, confuso e tutt’altro che coinvolgente. Natale a parte, non c’è un filo che leghi gli argomenti tra loro e anche quando la storia potrebbe farsi un minimo più interessante e coinvolgente, l’effetto sorpresa dei papà incapaci che intervengono a salvare un Natale che pare ormai definitivamente spacciato, è dilatato a tal punto da divenire prolisso e da far svanire ogni interesse rispetto al finale.
Le scene conclusive a tratti potrebbero ridare un senso all’intera storia, le mamme si uniscono infatti in un simpatico brindisi a tutte le cose che sembrano storte ma a guardarle bene sono dritte, argomento su cui finalmente si potrebbe concordare a pieno. Tuttavia l’intera situazione della cena della vigilia ha dell’inverosimile dal principio alla fine e somiglia più alla recita di Natale di una variopinta scolaresca che all’allegra realtà che la fiction vorrebbe proporre.