Marco Mengoni apre la kermesse canora con “L’Essenziale” e “Bellissimo”. La prima traccia, eseguita da Mengoni senza i particolari vocalismi che lo contraddistinguono, si presenta melodica quanto basta per essere sufficientemente sanremese. Veramente Essenziale. Il secondo brano ha un bel ritornello , è più energico e Marco ritorna sè stesso. Nonostante il superlativo assoluto, però, il pezzo di Pacifico e Giannini non decolla. Gli aggettivi si sprecano.
Raphael Gualazzi presenta “Senza ritegno” e “Sai (ci basta un sogno)”.Il giovane Raphael nato “ sotto le stelle del Jazz” esegue il primo brano con grande perizia musicale, galeotta la tromba di Fabrizio Bosso. Paolo Conte docet.La seconda canzone, eseguita anche questa al pianoforte, ha un inizio carezzevole e melanconico e ritornello davvero coinvolgente che gli vale il passaggio al secondo turno. Bisserà il successo dell’ anno scorso?
Daniele Silvestri sfoggia un look rinnovato. La canzone “A bocca chiusa” è pregevole ballata di stampo civile, arricchita dal linguaggio dei segni che accompagna voce e pianoforte. “Passa il corteo”e passa anche la canzone.Con “Il Bisogno di te (ricatto d’onor)” tenta il bis di Salirò con il tormentone “Non mi lascio solo”. Già si canticchia.
Simona Molinari e Peter Cincotti, hanno il pregio di portare gli anni ‘40 sul palco dell’ Ariston.” Dott. Jekill e Mr. Hide”, canzone postuma di Lelio Luttazzi, usa canoni swing e locuzioni avverbiali quasi impronunciabili come Precipitevolissimevolmente. Merita un premio solo per essere riuscita a dirla. “La felicità”, seconda canzone, pur non essendo, “un bicchiere di vino con un panino” ha un grandissimo effetto retrò. In questa serata dal sapore anni 80, grazie anche all’ intervento del super ospite Toto Cotugno, ha la meglio sulla prima. New Albano e Romina?
La band Marta sui Tubi, fuori dagli schemi sanremesi, porta “Dispari” e “Vorrei”. La prima canzone è un energico pezzo rock che crescendo ripiega nel loop “e non soffro se mi sento solo , soffro solo se mi fai sentire dispari” creando un effetto “canone”. Tipo “el ciodo del ferrovecio”. La seconda, di struttura più semplice, è una ballata classica e forse per questo viene premiata dal pubblico. Ma attenzione agli introversi versi “Chiedo perdono alla pastorizia”. Nuovo furore
Maria Nazionale è il classico, e il classico non passa mai di moda.“Quando non parlo”, brano scritto dal “gipsy” Gragnaniello , ha un amabile retrogusto latino/americano e merita di passare. Ma Maria , pur essendo nazionale, cala l’asso vincente cantando in napoletano “E’ colpa mia” con finale alla “My Way. A modo suo
Chiara Galiazzo, novella vincitrice di X Factor6, chiude la gara.“L’ Esperienza dell’ amore” probabilmente è uno dei pezzi più belli di Zampaglione ex Tiro Mancino ma anche uno dei più difficili. Non di facile impatto nulla può contro “Il futuro che sarà” tango firmato Bianconi/Baustelle . Atmosfere che sanno di Gotan project e Piazzolla. Tagliato su misura