Renzo Rubino ha rotto il ghiaccio con “Ora”. Artista originale e scatenato al pianoforte, non è facile però intravedere un percorso di lunga durata del brano al di fuori della kermesse.
Giusy Ferreri (“Ti porto a cena con me”) anche questa volta offre una performance non al massimo delle sue possibilità. Vocalmente migliora nella seconda parte, ma potrebbe osare di più sul fronte interpretativo.
“Pedala” di Frankie Hi-nrg MC si conferma molto radiofonica e poco adatta a lasciare un segno sul palco dell’Ariston.
L’esibizione di Gualazzi & The Bloody Beetroots sulle note di “Liberi o no” è molto scenografica; il loro incontro è impreziosito dal coro gospel ma quanto potrà far breccia nei cuori del grande pubblico?
Cristiano De Andrè regala ancora una volta un’interpretazione travolgente di “Il cielo è vuoto”, ma resta ancora l’amaro in bocca per l’eliminazione di “Invisibili”, la traccia migliore.
Bene anche Francesco Sarcina, grintoso e convincente nell’esecuzione del brano “Nel tuo sorriso”.
“L’unica” dei Perturbazione, perfetta per le radio, riceve calda accoglienza dal pubblico in sala nonostante alcune imperfezioni tecniche.
Francesco Renga bucherebbe lo schermo anche stando in silenzio, ma “Vivendo adesso” pur essendo un buon brano non rappresenta uno degli episodi più alti della sua carriera.
“Prima di andare via” di Riccardo Sinigallia conferma le impressioni della prima ora: buona prova, ma Zampaglione già esiste.
Noemi mostra grande sicurezza sul palco e nonostante qualche imprecisione convince e dimostra di credere nella canzone.
Magistrale l’esibizione di Antonella Ruggiero, una lezione di stile e gusto musicale. “Da lontano” è tra i brani migliori di questa edizione.
Cresce l’appeal di “Controvento” di Arisa, valorizzata in misura maggiore rispetto alla prima puntata, ma il rossetto fluorescente è da dimenticare.
Chiude l’elenco Ron e la sua “Sing in the rain” che non avrà vita facile tra le altre canzoni in gara.
Nella classifica provvisoria al primo posto c’è Francesco Renga, seguito da Arisa e Renzo Rubino.
E’ poi la volta dei giovani, costretti ad esibirsi sempre più a notte fonda. Il primo è Rocco Hunt che gioca facile con “Nu juorno buono”: canzone a metà tra la denuncia e il sociale, il tutto condito dal dialetto napoletano e rime rap. Veronica De Simone presenta invece “Nuvole che passano”, brano d’amore in perfetto stile sanremese ben interpretato; The Niro con “1969” riceve un buon riscontro anche sul web. Infine Vadim con “La modernità” che sfiora l’effetto noia. Domani rivedremo in finale – insieme a Diodato e Zibba – Rocco Hunt e The Niro.