I Perturbazione hanno aperto le danze insieme a Violante Placido sulle note de “La donna cannone” di Francesco De Gregori. Non è facile misurarsi con un pezzo simile, ma il risultato è decoroso e la delicata voce della Placido fa un gradevole controcanto al leader del gruppo.
Francesco Sarcina si scatena su “Diavolo in me ” di Zucchero con Riccardo Scamarcio (un po’ inutile) alla batteria. Bella energia e grinta, completamente a suo agio e divertente.
Frankie Hi-nrg MC è accompagnato da Fiorella Mannoia in “Boogie” di Paolo Conte: un bel numero con tanto di balletto, anche se la parte del leone la fa la rossa – anche nell’abito – Fiorella.
Noemi ha scelto “La costruzione di un amore” di Ivano Fossati cantata da Mia Martini. Un brano che conosce bene avendolo già interpretato ai tempi di X Factor. Non ha però brillato come ci si aspettava, e alcuni momenti sono stati decisamente sottotono.
Francesco Renga insieme a Kekko dei Modà ha cantato “Un giorno credi” di Edoardo Bennato. Il frontman dei Modà è riuscito a urlare anche in quest’occasione e Renga gli è andato dietro utilizzando nuovamente la voce come era solito fare prima di questo Festival.
Ron regala invece una grande interpretazione di “Cara” di Lucio Dalla. Non sarebbe potuto essere altrimenti, visto che i due si conoscevano bene.
Arisa e gli Who Made Who danno vita a una deliziosa versione di “Cuccurucucu” di Franco Battiato. Davvero godibile e ben arrangiata.
Gualazzi & The Bloody Beetroots si misurano con “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno. E ne escono sconfitti, in maniera abbastanza rovinosa.
Cristiano De Andrè omaggia i suoi genitori scegliendo “Verranno a chiederti del nostro amore” del padre Fabrizio, del quale fa rivivere la poesia in una toccante esibizione.
Renzo Rubino ha scelto la bellissima Simona Molinari per “Non arrossire” di Giorgio Gaber. Performance di grande classe e intensità per i due giovani artisti.
Giusy Ferreri interpreta “Il mare d’inverno” di Enrico Ruggeri insieme ad Alessio Boni e Alessandro Haber. Inutile il recitativo di Boni, disastrosa la prova di Haber. Risultato da karaoke che ha rovinato l’esibizione della povera Giusy.
Antonella Ruggiero incanta proponendo “Una miniera” dei New Trolls con i DigiEnsemble Berlin, un complesso che suona servendosi dei tablet.
Giuliano Palma riporta un po’ di brio con “I stay I’ sto cca'” di Pino Daniele.
Ultimo Riccardo Sinigallia che, accompagnato da Marina Rei, Paola Turci e Laura Arzilli, ha proposto “Ho visto anche degli zingari felici” di Claudio Lolli. Sempre un piacere sentire Rei e Turci suonare e cantare insieme.
Oltre ai tributi alla musica d’autore c’è stata anche la finale delle Nuove Proposte.
Diodato dà il massimo nell’esibizione di “Babilonia”: gran voce, interpretazione convincente e il brano è decisamente promosso. Anche Zibba dà il meglio di sé confermando il buon livello di (quasi) tutta la categoria. Rocco Hunt è sicuramente il più nazional popolare e i risultati già ottenuti su iTunes lo dimostrano. Chiude The Niro: un po’ troppi virtuosismi e qualche imprecisione.
Viene assegnato il Premio della Critica a Zibba, che vince anche il Premio della Sala Stampa Radio e Tv.