Pantani ha compreso che c’era bisogno di portare qualche novità nelle sue performance, soprattutto dopo che l’ex Premier Enrico Letta ha perso l’incarico di Presidente del Consiglio. Il nuovo, paradossalmente, è però rappresentato dal “vecchio”. Nessuno meglio di Paolo Limiti che, nelle ultime settimane, è stato onnipresente nei contenitori televisivi di viale Mazzini per discettare sul passato del festival di Sanremo e sui 60 anni della tv, poteva incarnare la storia del piccolo schermo.
Detto fatto, è arrivata la parodia di un improbabile Limiti, senza Floradora, ma alquanto spaesato che si muove in maniera notevolmente goffa e cerca di spiegare a Nicola Savino, in studio, la materia nella quale è più preparato: la storia del piccolo schermo. Prima Limiti viene inquadrato nel camerino, poi lo vediamo aggirarsi nei corridoi e raccontare alla sua maniera il passato della tv made in Italy.
“Io la Rai l’ho costruita. Ero un giovane autore di canzoni e per vivere ho trovato lavoro in un’impresa edile del bergamasco… l’ho proprio costruita io!” dice l’improbabile Limirti che, con questa imitazione, torna all’attenzione del grande pubblico. E riconquista una visibilità maggiore a quella che ha cercato di riprendersi nel corso degli ultimi interventi neii salotti televisivi.
Cravatta vistosa a strisce, capelli molto simili alla chioma del vero Limiti, Pantani ha offerto una parodia in sintonia con quanto sta accadendo negli ultimi tempi. L’attenzione è sul nostro passato? Ed ecco un Limiti ringiovanito: probabilmente perchè Pantani non è riuscito a farsi invecchiare in maniera più consistente.
Il falso Limiti finge di recarsii nei camerini dove sono passate “le grandi star”. “Questo è il camerino di Gilda Giuliani e questo era quello dove ho intervistato per la prima volta il Quartetto Cetra che già 60 anni fa, faceva quello che oggi propongono gli One Direction” afferma improbabile Pantani- Limiti. Il personaggio svela anche i suoi programmi futuri: “Torno in tv e ho due progetti ai quali sto lavorando” dice. “Il primo è su Albano ne svelerò il lato birichino che solo l’Armata Rossa conosce. Il secondo ha per titolo Sopra rossa, sotto forse ed è dedicato a Orietta Berti e Milva” dice l’improbabile Paolo Limiti.
Infine: Limiti confessa di avere problemi con la voce: “ieri sera ho visto il Festival di Sanremo e ho cantato tanto da rimanere senza voce”, confessa tossicchiando.