Si comincia subito con Elenoire Casalegno (new entry di questa stagione, probabilmente in sostituzione di Paola Barale finita in Rai tra La terra dei cuochi e Mission) che ci illustra un trito e ritrito servizio sulle apparizioni mariane e le profezie apocalittiche. Vestita da montanara, ma con occhialone vintage, parla delle apparizioni ai due pastorelli di La Salette. Sembra riecheggiare quel vecchio “Miracoli” di Mediaset, condotto da Piero Vigorelli e Elena Guarnieri.
Ma dal sacro ci si tuffa subito a bomba nel profano e ritroviamo la Casalegno nei sotterranei di Torino (fa molto dark, vero?) a parlare con una storica delle religioni (ma definita “complottista”) Enrica Perrucchetti che collega le profezie contenute nelle apparizioni a qualunque tipo di sciagura vissuta dal mondo moderno, persino ad un fantomatico microchip che servirà a tenere l’umanità sotto scacco. Sulle ultime battute del servizio sembra già che il colmo dell’inverosimile sia stato raggiunto.
Con Daniele Bossari, veterano del programma, si parla invece di Gustavo Rol, illusionista e sensitivo torinese. Anche in questo caso non si può non sorridere davanti al parente rintracciato in Sudamerica e intervistato via Skype o le confessioni del medico curante di Rol che racconta dall’ospedale Le Molinette quello che sarebbe accaduto nei suoi ultimi momenti di vita. Il tutto con disarmante approssimazione. Solo le registrazioni audio della Dembecchi, amica di Rol, sembrano restituire una parvenza di serietà al reportage.
Ma senza dubbio il momento più imbarazzante è quello affidato a Clemente Russo. Non so se legga o meno, ma qualunque cosa dica l’impaccio è tale da non renderlo credibile nemmeno per un istante. Si addentra nel tunnel Borbonico prima, e visita la Cappella di San Severo poi: il suo racconto banalotto e grezzo è del tutto inefficace nonostante due luoghi di Napoli che si prestavano benissimo alla causa, ricchi di fascino e di mistero,ma quello vero.
Tra le varie rubriche semiserie, ufologi, cacciatori di fantasmi ed il Mystery Contest che decreterà il nuovo inviato di Mistero (come se non bastassero quelli già presenti), ecco arrivare il momento di Adam Kadmon che ripetendo sempre gli stessi concetti ci parla di quanto l’uomo possa essere inserito, senza esserne consapevole, in un’ipotetica catena alimentare. Ci sarebbero entità superiori che si nutrirebbero delle energie umane così come i carnivori spiluccano carne dalle ossa e gli erbivori ruminano biada. Termina con una morale, come nelle migliori favole, che invita al rispetto del prossimo e il consueto abbraccio di cui i telespettatori non possono più fare a meno.
Il momento del mistero dell’eros, affidato a Rachele Restivo, si occupa della coppia più famosa del jet set americano, Beyoncè e Jay Z. Dal parlare del loro matrimonio d’amore al fare strambe congetture sulle due star, presunte esponenti della setta degli “Illuminati”(insieme ai rettiliani e ai complottisti, soggetti onnipresenti in Mistero) il passo è breve. E il senso del ridicolo ampiamente varcato.
Per non farci mancare nemmeno la cronaca nera, viene poi riproposto un servizio davvero di pessimo gusto: il caso dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio: Jane Alexander porta sul luogo del ritrovamento del cadavere una sedicente sensitiva che racconterà le sue percezioni. Nonostante la premessa buonista, ossia l’augurio che venga fatta luce e giustizia sul caso, e nonostante l’aver sottolineato il circo mediatico che il caso ha suscitato nel 2010, Mistero non disdegna di fare il lavoro di Pomeriggio5 o Quarto Grado, non solo trattando inadeguatamente la questione, ma altresì allestendo una baracconata senza precedenti e per niente rispettosa nei confronti di una vicenda delicata e ancora irrisolta.
Marco Berry, che questa stagione si è diviso tra Lucignolo e Mistero, si occupa degli episodi di suicidi di Saluzzo che, nella ricostruzione, sarebbero ricollegabili a gruppi satanici e messe nere. Ci tengono a precisare, come si legge nel sottopancia, che il servizio si è avvalso degli articoli de La Stampa. Si parte da elementi di verità, ma si finisce sempre nel paradossale, anche in questo caso con l’ausilio di una sensitiva.
A mezzanotte inoltrata Andrea Pinkets lancia il servizio sugli omicidi seriali di South Park. Sembra quasi la trama di uno di quegli horror americani d’annata. Tuttavia il pecoreccio è dietro l’angolo: il titolo è “Omicidi irrisolti – Il serial killer è un alieno?” e giù di lì interviste e testimonianze circa dischi alieni finalizzati a corroborare questa tesi.
Al termine di questa puntata appare sempre più evidente un dato :il “Mistero” è ormai stato risolto, è quantomai una trasmissione “sgamata”. Ai suoi servizi non crede più nessuno e se forse agli inizi contava sulla credulità di una buona fetta di telespettatori, oggi è un appuntamento fisso per chi vuol farsi due risate sui suoi ingredienti principali: tesi fantasiose e improbabili complotti.