E a proposito di spettacolo: devo constatare che, dal lontano 1961 quando organizzai per la prima volta il Premio Regia Televisiva, il mondo del piccolo schermo è radicalmente cambiato. Una volta c’erano le idee che davano vita ai programmi, c’erano gli autori che costruivano le trasmissioni, provando e riprovando ogni minimo segmento, tutte le gag, fino a quando non erano sicuri dell’effetto positivo. Oggi, invece, i contenuti televisivi sono basati prevalentemente sui format di impostazione straniera. Si tratta di schemi che vengono adattati a seconda della nazione in cui devono andare in onda. L’autore viene così trasformato in un “adattatore” di format con perdita della propria creatività.
Questo è anche il motivo per cui alla fine sul piccolo schermo ci ritroviamo sempre con i medesimi programmi che vengono riproposti in maniera seriale. E che, magari,non vengono sostituiti per timore di non incontrare più il favore del pubblico. In quest’ottica ben vengano, dunque quelle idee italiane che sono riuscite a farsi strada e a conquistare il favore del pubblico. In tale ottica, in questa edizione, il Premio Regia Televisiva ospita Tale e quale show e Avanti un altro. Due programmi tutti made in Italy che hanno conquistato il favore della platea televisiva. Il primo, condotto da Carlo Conti, è stato il programma di punta del sabato sera autunnale di Rai1, il secondo, con Paolo Bonolis e Luca Laurenti, ha conquistato il consenso degli spettatori nella fascia oraria del preserale di Canale 5.
Dunque spazio alle idee italiane, abbiamo tanti autori validissimi che devono essere valorizzati, altrimenti la tv non produrrà più nulla. Anche The Voice, ad esempio, il talent show in onda su Rai2 di cui tutti parlano, attualmente,non ha molti elementi di novità rispetto agli altri talent dello stesso genere. E’ sparita L’Isola dei famosi ma son rimaste briciole di programmi simili che sono diluite in tante salse televisive differenti, senza però alcuno spunto di novità.
Adesso, però, voglio raccontarvi qualcuno degli innumerevoli episodi singolari che sono accaduti durante l’ultra cinquantennale esistenza del Premio Regia Televisiva.
Gino Cervi, grande interprete de Il Commissario Maigret, quando venne a ritirare il premio, a Salsomaggiore, addirittura si commosse fino alle lacrime. Un altro grande attore, statunitense questa volta, il grande Peter Falk, arrivò a Giardini Naxox in Sicilia come vincitore per la serie di successo Il tenente Colombo, ancora oggi replicata dalla nostra tv moderna. Ricordo che fece un lungo viaggio da Los Angeles a Roma e poi dalla Capitale dovette salire su un altro aereo che lo condusse a Catania. Durante la diretta gli chiesi cosa dell’Italia lo avesse colpito di più. E lui candidamente rispose: la vostra piccola tazzina di caffè.Gli americani, infatti, il caffè lo prendono in grandi tazze.
E poi quell’anno durante il quale Fiorello, a spettacolo già in onda, fece sapere attraverso il suo impresario, di avere la febbre alta e di essere rimasto in albergo.Panico generale. Lo show man avrebbe dovuto ritirare più riconoscimenti e la sua presenza era stata annunciata da un servizio del Tg1. Tutto sembrava compromesso, quando Fiorello fece sapere che bisognava garantirgli la presenza di un medico già nella limousine che doveva prelevarlo. A ragione, il medico di servizio al teatro Ariston disse che non poteva muoversi dal suo posto.Restava una sola possibilità che fu subito giocata. Venne chiamato uno dei conducenti dell’organizzazione che fu fatto accomodare accanto all’autista. Insieme andarono a prendere Fiorello che, alla vista del dottore, cominciò subito a sentirsi meglio. Rassicurato, la febbre gli sparì d’incanto e sul palco, fece, come sempre, faville.
Anche Iva Zanicchi, l’anno che aveva vinto, comunicò di non poter arrivare perchè aveva il solito mal di testa.Fu detto all’autista di prelevarla anche con la forza. Ma visto che non arrivava, si dovette cambiare la scaletta. Quando oramai disperavamo, la vedemmo venire a passi lenti, affermando che aveva voluto tenerci sulle spine fino all’ultimo momento.
Elencare tutti i capricci dei Vip in tanti anni, richiederebbe una enciclopedia. Pochissimi hanno fatto eccezione, noi abbiamo cercato, riuscendoci di accontentare tutti. Ma quell’anno che arrivò Mara Venier, accadde che la conduttrice non riuscì ad individuare l’auto di servizio che l’aspettava all’areoporto di Genova e che l’attese per due lunghe ore. Mara alla fine prese un taxi che costò all’organizzazione 250mila lire del vecchio conio.