Il meccanismo della gara è il seguente: Ai vip vengono proposte una serie di esibizioni da professionisti di svariate arti dello sport o dello spettacolo ed ognuno sceglie quella in cui cimentarsi. I primi due concorrenti a candidarsi si sfideranno nella puntata successiva.
Ma veniamo all’analisi di questo esordio.
Ascolti. Innanzitutto il dato di ascolto: il programma ha registrato 5.151.000 telespettatori per uno share del 19,81%. Come prima puntata il risultato è soddisfacente per la prima rete dopo il flop di “La pista”.
Le prove. Le performance dei Vip hanno offerto ben poco al pubblico. Fatta eccezione per la prova acrobatica in apertura dei tessuti aerei della bravissima Maddalena Corvaglia (che ha vinto la puntata) contro Luca Marin, non c’è stato nulla di spettacolare. Prova senza dubbio evitabile quella dei palloni per il rugbista Lo Cicero e il conduttore Massimiliano Ossini: in particolare quest’ultimo, conduttore serio e garbato nonché molto capace, pare davvero sprecato in questo tipo di ruoli televisivi secondari. Prova discreta quella del pattinaggio su pedana svolta da Maria Amelia Monti e Federica Nargi, anche se le concorrenti più che pattinare hanno solo fatto le evoluzioni, comunque difficili, legate al maestro. Prova da sketch comico quella di Marco Columbro e Sergio Muniz, impegnati a suonare l’ukulele: la giuria ha fatto vincere Columbro, evidentemente per meriti e stima pregressi, non certo per il risultato. La noia ha infine trionfato nelle ultime due sfide, rispettivamente il balletto in stile Bollywood di Sergio Friscia e Karin Proia e il buugeng di Vanessa Hessler contro Catherine Spaak. Quello che doveva essere l’ingrediente principale di Si Può Fare, e cioè la spettacolarità delle prove, è mancato abbastanza.
I concorrenti. I partecipanti sono tutti personaggi più o meno noti, molti anche per aver preso parte sempre come concorrenti a show simili: proprio l’estate scorsa la Corvaglia si è cimentata, supportata dai tutor, nei tuffi di “Jump-Stasera mi tuffo”; Luca Marin qualche anno fa aveva tentato di muovere qualche passo di danza a Baila (clamoroso clone flop di Ballando con le stelle su Canale5 ) condotto da Barbara D’Urso che poi l’ ha spesso richiamato nella sua Domenica Live come trainer per il reality dei “Burrosi” o per i siparietti con la sua ormai ex fidanzata Guendalina Canessa, oltre al tanto spazio guadagnato nei programmi di gossip per la sua storia con Federica Pellegrini e la fine decretata dalla storia di lei con Filippo Magnini (tutto tra nuotatori); Catherine Spaak invece aveva indossato le scarpe da ballo per il programma di Milly Carlucci.
La giuria. Elemento ultimamente un po’ inflazionato nei programmi televisivi, stasera ha brillato solo per qualche chicca trash di Amanda Lear, ad esempio quando ha parlato di “preservativo rotto” a proposito del pallone scoppiato ad Ossini durante la prova oppure quando, maliziosamente con un efficace doppio senso, ha affermato di preferire al piccolo ukulele gli strumenti (musicali, ha poi rettificato) più grossi. Non solo, la Lear è stata anche la più sincera dei giurati: nel bollare con “La cosa più noiosa che abbia visto” la sfida Hessler-Spaak sembra aver letto nel pensiero di molti telespettatori. Speriamo che la bigotta Mamma Rai non le ponga dei paletti, o peggio ancora la epuri, dato che resta per ora l’unico punto d’interesse. Pippo Baudo è stato un monolite, ha portato la sua consueta e tradizionale professionalità ed ha disatteso chi, come me, aspettava una sua “sbroccata” un po’ fuori dalle righe. Yuri Chechi preciso e misurato nei commenti, ma poca verve televisiva.
La lentezza è stato il tratto distintivo dello show che non sembra aggiungere proprio nulla al panorama televisivo odierno. Certo un programma sobrio, ma per nulla dinamico ed avvincente nel meccanismo, soprattutto sul finale quando si impiegano circa trenta minuti per chiudere la gara mentre ne basterebbero al massimo dieci. Non ha funzionato neppure il tentativo palese di “Cirillizzare” Sergio Friscia (come ha sottolineato unanimente anche il pubblico social di Twitter), chiedendogli di ballare anche (come se non fosse bastata la prova Bollywood) sulle note di Gangnam Style di Psy che tanta televisiva fortuna ha portato a Gabriele Cirilli.
Insomma, se l’Italia è un Paese vecchio e per vecchi, la Rai ne è sicuramente lo specchio fedele e questo tipo di show di Raiuno non fa certo nulla per smentirlo.