Roberto Milone è il vicedirettoire di Raidue e i meccanismi del piccolo schermo li conosce molto bene. Sa cosa si nasconde dietro la preparazione dei palinsesti: la sfrenata corsa all’audience e agli inserzionisti pubblicitari. Con molta verosimiglianza, Milone immagina che su un’isola lontana, in un castello inaccessibile, i capi della tv mondiale stabiliscano le leggi con cui costruire i palinsesti e decidano come far passare attraverso messaggi subliminali, le regole del lassismo, della depravazione, dello svilimento dei valori. Tutto deve essere finalizzato ad affascinare la gente con falsi idoli: egoismo, sesso facile, denaro, lusso, in un’esistenza che calpesta ogni valore. In nome, naturalmente, dell’unico Dio riconosciuto: il denaro necessario per raggiungere il successo.
Inizialmente, tutti i personaggi si muovono in quest’ottica, calpestandopersino gli affetti familiari: lo ha fatto John, un avvocato in carriera, al servizio delle multinazionali del male che a New York vive un’esistenza apparentemente soddisfacente, ma senza alcun significato. Per la libertà e il lusso ha abbandonato la donna che da lui attendeva un figlio. Ha rinnegato tutto, salvo accorgersi, un giorno, dello squallore morale in cui si dibatteva. Sarà complicato abbandonare la prigione dorata in cui viveva e riappropriarsi dei valori perduti. Ma, alla fine, troverà il coraggio di ritrovare la sua donna e il figlio che ha ormai dieci anni.
Alice, adolescente, salverà la tv dal male che sta distruggendo ogni valore. Riuscirà come una perfetta haker a penetrare nei segreti di siti super protetti e scoprire intere liste di personaggi importanti legati a doppio filo alla comunità che gestisce il business televisivo a livello internazionale.
Milone non ha scritto un saggio analitico sui mali della tv, ma un romanzo con personaggi, apparentemente di fantasia ma che in effetti, forse potremmo anche riconoscere. Nel libro i protagonisti vengono sempre indicati solo con il nome, il cognome non è mai menzionato perchè tutti simboleggiano la lotta per il bene e per il male. Alice vivrà una tenera storia d’amore con un coetaneo, subirà un attentato dal quale faticosamente si riprenderà. Accanto a lei c’è una giornalista di grande umanità, Micaela, spalleggiata dal direttore della tv per cui lavora. Chissà, in questo personaggio potrebbe celarsi lo stesso Milone che vuole spiegare ai lettori il suo impegno nella vita televisiva reale.
Nel libro vengono svelati i perversi meccanismi che muovono la tv di oggi. Il facile arrivismo, il successo a tutti i costi da conquistare con ogni mezzo. E il pensiero corre ai reality show, ai compromessi accettati disinvoltamente in cambio di dieci minuti di visibilità. Non si riesce a fare audience e quindi gli investitori scappano? Niente paura, basta inserire negli show ingredienti capaci di incrementare l’audience, come le risse facili, le scene di sesso esplicito, la smania per il successo e il potere.
Milone vuole comunicare che non tutto è perduto, che è ancora possibile un radicale cambiamento di rotta. Il bene, alla fine, nel suo libro, trionfa sul male. E la speranza può essere reale anche per noi, nella quatidianeità. Basta aver fiducia. E crederci.