Cominciamo dal nome dei tre sventurati protagonisti: Romeo Dionisi, 62 anni, Annamaria Sopranzi 68 anni, Giuseppe Sopranzi, fratello di Annamaria. I coniugi Sopranzi, impossibilitati a pagare i debiti con l’Inps e con l’Inail. hanno scelto di morire. Li ha seguiti, nella morte, il fratello della donna che viveva con i coniugi. Appena la notizia e’ statabattuta dalle agenzie di stampa, i vari tg nazionali non ne hanno compreso la drammatica importanza e l’hanno relegata a metà del notiziario. L’hanno considerata un “numero” nella lunga lista dei suicidi. Unica eccezione Enrico Mentana che, nel giorno stesso del triplice suicidio, ha iniziato il suo Tg La7, commentando proprio la tragedia di Civitanova e intuendone i gravi risvolti che avrebbe avuto anche a livello politico.
Il
timore, a questo punto, era che la notizia, uscita dai notiziari, perchè considerata oramai vecchia e superata da altri eventi, venisse assorbita dai talk show drammaticamente specializzati in cronaca. A confermare il timore due constatazioni: la tragedia di Civitanova è già scomparsa da molti tg nazionali ed è arrivata nella puntata di Domenica live su Canale 5 e in un segmento de L’Arena di Massimo Giletti, su Rai1. Il contenitore domenicale se ne è occupato in prima battuta e ha mostrato la reazione della gente di Civitanova che ha contestato il Presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenuta ai funerali dei tre protagonisti del dramma. Una contestazione che alcuni notiziari hanno documentato come la protesta di pochi cittadini esasperati. Ma anche se così fosse stato, è sempre un evento molto grave. L’impressione è che, nei notiziari, si voglia accantonare al più presto questo dramma per concentrarsi di nuovo sulla politica. La paura, invece, è che da adesso inizi la strumentalizzazione della tragedia umana a fini d’audience. E questo sarebbe un ulteriore affronto alle vittime di una tragedia che diventa sempre più impressionante.
Pochi, però, sono stati i Tg che hanno riportato le parole della Boldrini: “dopo anni trascorsi in giro per il mondo a battersi per i diritti degli ultimi, non mi aspettavo di ritrovare un’Italia tanto affaticata, così piegata dalla crisi”. Sincermente ci paiono parole gravi, significa che c’è una disconnessione dichiarata, tra lo Stato e il paese reale. Almeno la Boldrini avrebbe dovuto informarsi su quanto sta accadendo. E magari avrebbe capito prima che gli ultimi si trovano drammaticamente anche in Italia.
Quindi è stata proprio la protesta di Civitanova a far riconcentrare l’attenzione dei mass media sul triplice suicidio. Sono venute, così alla luce situazioni di una gravità inaudita, livelli di povertà che certo i signori della politica non conoscono o fingono di non conoscere. Si sguinzagliano cronisti alla ricerca dell’ultima notizia sui protagonisti del Palazzo e non si realizzano servizi sull’attuale situazione italiana. Tutto è lasciato solo alle inchieste di Report e di Presa diretta.
Ecco, da questo punto di vista, la tragedia di Civitanova non deve essere relegata a un numero, ma va indagata, cercando le responsabilità e facendo di tutto affinchè non si ripeta in futuro. E bisogna farlo con serietà, fuori da ogni strumentalizzazione.