Bisogna distinguere tra due differenti tipologie di “artisti maledetti”: coloro che sono “vittime” della propria fragilità e della crudeltà dello show-business e altri che, al contrario, tendono volontariamente ad eccedere per conquistare l’attenzione dei mass media e non perdere visibilità.
Morgan appartiene sicuramente alla prima categoria. Tanto estroverso quanto problematico, aveva dichiarato di aver fatto ricorso alle droghe per vincere la depressione, salvo poi smentire tutto. Ma già ai tempi del suo legame con Asia Argento erano saltati fuori certi eccessi, la volontà di vivere una vita al massimo, tanto da parte sua quanto da parte della compagna di allora. Se Asia sembra aver ritrovato l’equilibrio col matrimonio e la nuova maternità, non altrettanto si può dire dell’ex fidanzato, che chiede adesso di essere lasciato in pace, al riparo dalle luci di quei riflettori che tanto lo avevano attratto in passato.
Fabrizio Corona appartiene ai “maledetti” del secondo tipo, tutto fa parte del personaggio. La droga, le belle donne, gli eccessi, la fuga in Portogallo: l’importante è che si parli di lui, nel bene o nel male. Ha capito perfettamente come funziona lo show-business, e cerca di ottenere il massimo da ogni situazione. Non si nasconde perché non prova alcuna vergogna. Non c’è alcun pentimento nelle sue azioni, è un personaggio per il quale il fine giustifica sempre i mezzi. Ha fatto parlare molto di sé, per questioni non artistiche, anche l’ex compagna dell’imprenditore catanese Belen Rodriguez. Per via di quel che accadeva nella discoteca milanese “The Club”. E all’ “Hollywood” oltre alla show-girl fu chiamata in causa anche Alessia Fabiani, nuovamente coinvolta qualche anno dopo in una vicenda poco chiara per questioni di droga.
Tra lussi, capricci, eccessi, vive anche il giovane calciatore del Milan Mario Balotelli: auto costose distrutte per guida spericolata o parcheggiate in luoghi assurdi, risse, relazioni brevi e chiacchierate con ragazze bellissime e famose, come ad esempio Raffaella Fico. E poi il suo atteggiamento sfrontato e arrogante in campo. Perfettamente calato nel ruolo del “bad-boy”, Balo rischia, con i suoi eccessi, di oscurare le sue qualità. Tra i calciatori transitati da Milano, i due che seppero distinguersi più per le loro prestazioni in discoteca che sul terreno di gioco, sono stati i brasiliani Adriano e Ronaldinho, certamente non rimpianti dai tifosi.
A vivere la propria vita al di fuori delle convenzioni iniziò giovanissimo Franco Califano. Recentemente scomparso, non ha mai nascosto il proprio amore per la bella vita e per gli eccessi, a causa dei quali si è ritrovato anche ad avere qualche problema con la giustizia. Coerente con se stesso fino alla fine, “il Califfo” appartiene ad un’altra generazione di “ragazzacci”, quelli che romanticamente volevano fare della propria vita un’opera d’arte.
Altro personaggio che è riuscito a sfruttare a proprio vantaggio il suo burrascoso passato è stato Vasco Rossi. Il Blasco, come viene chiamato il cantante dai suoi fans, ha vissuto la prima parte della sua esistenza (artistica e non) sempre sul filo, riuscendo però a tirarsene fuori e a costruire il rinnovato successo in contrapposizione a quanto fatto in precedenza. Un po’ quel che ha fatto anche il noto show-man Rosario Fiorello, capace di risorgere dalle proprie ceneri e far dimenticare al pubblico trascorsi spesso non chiari.
Non altrettanto bravo ad uscire subito dal tunnel, il cantautore Gianluca Grignani, che dopo aver avuto guai con la legge nel 2007 per questioni di cocaina, nel 2011 fu costretto a sospendere a metà un concerto e rimborsare gli spettatori a causa della sua scarsa lucidità, dovuta forse all’abuso di alcool. È stato invece per amore delle proprie figlie che l’ha fatta finita con certi comportamenti il coach di “The Voice” ed ex leader dei Litfiba Piero Pelù, come lui stesso ha raccontato nel libro autobiografico “Perfetto difettoso”.
La chiacchierata e discutibile Sara Tommasi deve alle sue poco edificanti imprese, quel pizzico di visibilità che cerca di non perdere. Da quasi sconosciuta “Schedina” di “Quelli che il calcio”, la giovane ha iniziato a guadagnarsi le prime pagine lasciandosi andare ad una vita dissoluta e senza freni, che l’ha condotta a far uso di droghe ed addirittura a recitare come attrice in pellicole a luci rosse. Dopo il peccato e la punizione, sembra essere arrivato anche per lei il momento di redimersi, secondo uno schema già visto e chissà quanto credibile.
Rientra in una categoria a parte, uno dei vip più chiacchierati degli ultimi anni, Lapo Elkann, rampollo della casata Agnelli che, tra festini a luci rosse ed improbabili usi del periodo ipotetico, è riuscito anche a fare tendenza nella moda e a scrivere persino un libro.
Sopra le righe l’attore Massimo Ceccherini. Portato alla notorietà dall’amico Leonardo Pieraccioni, negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé più per vicende giudiziarie o per la sua ubriachezza molesta che non per progetti cinematografici.
Allo stesso modo la cantante Loredana Bertè ha sempre ben incarnato il ruolo del Bastian contrario. Soprattutto negli ultimi anni, cattura l’attenzione per eventi che esulano dalla dimensione artistica. Un altro esempio di vita vissuta oltre il limite ci è fornito dal fumettista Andrea Pazienza, grande protagonista del panorama culturale italiano negli anni Ottanta. Droga ed eccessi erano una componente imprescindibile tanto nelle sue opere quanto nella sua vita. Vera e propia icona pop, Pazienza amava il suo ruolo di artista maledetto, sebbene la sorte gli abbia presentato un conto altissimo da pagare per la notorietà.
Quel che maggiormente colpisce di personaggi come Ceccherini, Morgan, Loredana Bertè, Pazienza,è l’appartenenza alla schiera degli artisti vittime dei loro stessi personaggi. Incapaci di distaccarsene, finiscono per lasciarsi rubare la vita, sprofondando in un abisso dal quale diviene sempre più difficile emergere. Perché, alle volte, tanto più splendente è la luce dei riflettori, tanto più oscura è l’ombra proiettata dietro la scena.