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Tra la televisione italiana e i social il rapporto è sempre più stretto. Sono tanti, infatti, i programmi della nostra tv che dedicano ampio spazio al mondo web, specie a Twitter. Nonostante le intenzioni, però, non sempre tale relazione è sfruttata bene dalla televisione. A dimostrazione di questa tesi sono presi in esame due casi che bene chiariscono tale problematica, ovvero il Grande Fratello Vip e Ballando con le stelle.
Uno degli esempi che meglio chiarisce il rapporto tra la televisione e i social è senza dubbio rappresentato dal Grande Fratello Vip. Il reality di Canale 5, condotto da Alfonso Signorini, mai come in questa edizione ha dato importanza al mondo online. In studio, infatti, c’era Giulia Salemi, che nelle lunghe dirette aveva il compito di monitorare i commenti e le reazioni del popolo di Twitter.
L’ex Vippona, tuttavia, ha trovato poco spazio durante le puntate. Inoltre, Salemi spesso ha sfruttato male i propri interventi, limitandosi a leggere delle brevi carrellate di meme più o meno simpatici.
La sensazione, dunque, è quella di un’occasione mancata. I social, infatti, possono rappresentare uno strumento utile per la televisione, specie per un programma come il GF Vip. Ad esempio gli interventi del web potevano essere utilizzati per creare o alimentare determinate dinamiche.
Il caso di Ballando con le stelle
Anche la televisione di Stato, però, ha più volte dimostrato di non saper cogliere in pieno i pro (e talvolta anche i contro) dei social. Tra i casi più emblematici c’è Ballando con le stelle, che nell’ultima edizione (terminata nel dicembre 2022) ha dato la possibilità al pubblico di votare i ballerini tramite Twitter, Instagram e Facebook.
Peccato, però, che la gestione dei voti sia stata avvolta dal caos più totale. In primis per il problema dei bot, ovvero dei profili falsi creati appositamente per favorire determinati concorrenti. La Carlucci, sul tema, aveva assicurato l’esistenza di una non meglio specificata “task force”, chiamata a giudicare la veridicità delle preferenze. Come emerso in seguito, poi, i pesi specifici assegnati ai giurati hanno fatto sì che, di fatto, i voti del pubblico contassero poco o nulla. La speranza è che dagli errori si possa aver imparato e che con Il cantante mascherato ne possa aver fatto tesoro.
Gli esempi sopra citati mostrano come tra la televisione e i social, nonostante le apparenze, ci sia ancora un abisso. E questo è dovuto soprattutto all’incapacità della tv di comprendere le vere potenzialità del web.
L’equivoco, spesso, è quello di cedere ai più banali cliché, come la tendenza ad associare internet ai meme. E non basta neanche dare il contentino agli utenti per potersi vantare di essere un programma social. Sarebbe opportuno, invece, coinvolgere il popolo di internet solo se tale partecipazione diviene un valore aggiunto per il format stesso. In tutti gli altri casi, invece, è meglio preferire la tradizione a un’innovazione di facciata.