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Per questo nuovo rendez culinario, l’idea iniziale era di dedicare uno spazio tra i fornelli ad Olga, interpretata da Mirta Woms, la cuoca simpatica, bizzarra, affettuosa e a volte un po’ invadente della casa di Violetta. Successivamente il progetto è stato modificato a vantaggio del personaggio di Angela Saramego, detta Angie, interpretata da Maria Clara Alonso, giovane e dinamica zia della protagonista e amata insegnante di canto presso lo Studio 21, la scuola d’arte frequentata da Violetta e dai suoi amici.
20 episodi, 20 ricette graziose veloci, non sempre facili, ma sicuramente simpatiche e pittoresche. Biscotti, cupcake, tramezzini, ghiaccioli, la serie è italiana ma spesso qualche ricetta è ispirata anche alla cucina tradizionale argentina. L’idea aspira a coniugare due filoni televisivi di sicuro successo anche per il pubblico più giovane: l’arte culinaria e la soap; il format inoltre cavalca l’onda del successo della serie originale e sfrutta i nuovi mezzi di comunicazione, internet, blog e tablet, con cui i ragazzi hanno oggi grande familiarità.
Ciascun episodio ha la durata di circa 10 minuti. L’ambiente è accogliente e colorato, Angie si muove nella cucina della propria casa decorata con allegria e fantasia e propone le proprie ricette come se le stesse inserendo in suo personale blog rivolto proprio ai ragazzi dell’età della nipote. Ogni ricetta è introdotta da una breve scena a tema tratta dalla prima o dalla seconda serie di Violetta, tanto per non rischiare di dimenticare l’originale.
Nel complesso si tratta di una manciata di minuti abbastanza gradevoli, se non fosse per alcuni dettagli che destano perplessità. Primo fra tutti il modo un po’ forzato con cui si è voluto inserire comunque il personaggio di Olga, che, oltre ad aver messo a disposizione il proprio prezioso quaderno di ricette dal quale Angie attinge per la realizzazione dei suoi piccoli capolavori, intervenie in prima persona in ogni episodio a fornire chiarimenti, a colmare lacune o a suggerire piccoli trucchi.
Olga è resa partecipe da Angie attraverso il video del suo tablet, fin qui nulla di strano. Ciò che però è insolito e poco credibile sono i luoghi dai quali la cuoca risponde, che spaziano dal centro di bellezza, al parrucchiere, al negozio di abiti da sposa a quello di calzature. L’impressione generale che suscitano gli interventi di Olga è di un forte starniamento rispetto all’immagine di familiare accoglienza che aveva nella serie originale, quasi si sentisse la necessità di porre questo personaggio casalingo in un ambiente diverso solo per esaltarne maggioremente l’aspetto ridicolo. Scelta discutibile sotto molti punti di vista.
Infine disturba la generale sensazione di stare assistendo ad uno spot pubblicitario più che ad una vera e propria nuova serie, uno spot su Violetta o uno spot sulle infinite potenzialità di tablet o i-pad. Desolante.