Il telespettatore ha solo il tempo di seguirlo nelle sue due ultime avventure in onda questa sera: Confessioni e Operazione ventaglietto. Poi il forzato arrivederci. Un comportamento discutibile da parte della prima rete di viale Mazzini che si disfa di uno dei prodotti “sicuri” dell’estate. Last cop, infatti, anche quest’anno, ha assicurato a Rai1 ascolti di tutto rispetto: una media di 2 milioni e mezzo di spettatori e il 14% di share.
Dopo tre anni di permanenza estiva sui nostri teleschermi, l’arrivederci di Mick Brisgau, interpretato da Henning Baum, si ammanta sempre di malinconia. Ci si chiede, innanzitutto il motivo che spinge Rai1 a mandare in letargo invernale un personaggio pure caro al pubblico della rete. Una operazione che sembra quasi un insulto se si considera che il poliziotto è stato in coma per venti lunghi anni e avrebbe il diritto di non essere rispedito nel limbo dell’attesa televisiva.
{module Google richiamo interno} Questa sera il biondo e affascinante poliziotto si trova alle prese con una sedicenne incinta che confessa di aver ucciso la madre (l’episodio è Confessioni) Nel secondo episodio dal titolo Operazione ventaglietto, deve indagare sulla morte del cameriere di un noto ristorante dietro al quale si nasconde una bisca clandestina.
Come era accaduto lo scorso anno, Last cop- l’ultimo sbirro rimane uno dei pochissimi prodotti da ricordare in una stagione svuotata da ogni contenuto. Nel mare infinito delle repliche (in cui rischia di affogare persino Il Commissario Montalbano), Brisgau ha rappresentato una delle rare novità.
E, in questa quarta stagione, è apparso ancora più umano ai telespettatori: infatti l’uomo, più che il poliziotto, è andato alla ricerca del suo passato, ha cercato di far luce su quella pallottola che venti anni prima lo aveva spedito in un lunghissimo coma dal quale è riemerso quasi miracolosamente. I miracoli piacciono alla fiction made in Italy: se poi arrivano da una serie tedesca e sono confezionati in maniera credibile, il risultato è ancor più gradito.
Mick Brisgau, però, piace per un altro motivo: il valore aggiunto è rappresentato dal suo carattere burbero e irascibile, molto umano, nel quale ci si può facilmente riconoscere. I suoi modi spesso anticonvenzionali nel risolvere i casi, lo differenziano da altri poliziotti e ne accentuano ancor più l’aspetto umano, fallibile ma sempre razionale.
Brisgau è una sorta di alter ego del telespettatore che nel poliziotto riconosce la sua stessa smania, spesso però, disattesa, di acciuffare i colpevoli consegnandoli alla giustizia. In estate, poi, Brisgau è l’unico in tv, che propone indagini nuove e non riciclate infinite volte di cui spesso si conoscono a memoria anche le battute.
A tutto questo si aggiunga la prestanza fisica dell’attore che lo impersona e dei suoi assistenti. Ingredienti che ben si amalgamano nelle storie raccontate perchè supportati da una buona recitazione e da vicende credibili.