Da “Zero e lode” a “La vita in diretta“, da “Celebration” fino a “Domenica In“, i flop si sono susseguiti in maniera preoccupante. E non sono da meno neanche i due programmi di Fabio Fazio “Che tempo che fa” e “Che fuori tempo che fa“. Canale 5 è sempre riuscita ad avere la meglio ed a proporre una concorrenza temibile.
“Zero e lode” il programma di Alessandro Greco in onda alle 14:00, non riesce ad andare al di là del 10% di share. Solo nella settimana in cui a giocare sono stati i personaggi del mondo dello spettacolo, gli indici di ascolto sono leggermente aumentati. Pur essendo Alessandro Greco conduttore familiare ed affidabile, si trova purtroppo al timone di un quiz non di immediata comprensione per il pubblico generalista e non più giovanissimo della rete.
Un vero e proprio problema è rappresentato dall’attuale edizione di “La vita in diretta” condotta da Marco Liorni e Francesca Fialdini. Apparentemente la coppia è formata da “due bravi ragazzi” dal volto pulito che promettevano molto più di quanto invece, hanno dato.
Ciononostante il binomio non funziona. Appaiono troppo monotoni per un programma che avrebbe bisogno di una incisività maggiore, di un ritmo più incalzante e di una conduzione scattante. Un altro grave handicap è rappresentato dalla qualità dei servizi, sempre molto scarsa, spesso troppo superficiale. Si ha la netta sensazione di una mancanza di creatività, come se gli autori procedessero senza un obiettivo preciso. Catturare i telespettatori con la cronaca nera è certamente facile, ma bisogna anche avere la capacità per farlo. E “La vita in diretta” mostra in quest’ambito un altro grande limite. O si cambia direzione oppure ci pensa Pomeriggio 5 con Barbara D’Urso a ridurre al lumicino gli ascolti, già mortificanti, del contenitore pomeridiano di Rai 1.
Infatti la differenza dei dati di ascolto tra “La vita in diretta” e “Pomeriggio Cinque” è davvero imbarazzante.
Di “Celebration” il nuovo show del sabato sera di Rai1 ne abbiamo già parlato. Anche qui siamo in presenza di una ripetitività di contenuti già visti, senza neppure pensare ad una rivisitazione. Noi abbiamo salvato soltanto i due conduttori, Neri Marcorè ma soprattutto Serena Rossi. Il primo scontro con “Tu sì que vales” è stato imbarazzante per Rai1 più che doppiata da Canale 5. Ed il secondo ha ulteriormente peggiorato la situazione: dall’11.7% di share, lo show musicale di Rai1 è sceso all’11.3%.
“Domenica In” affidata alle sorelle Parodi si sta rivelando un altro flop. Un contenitore praticamente “senza contenuti”, un insieme di ricicli irritanti che dimostrano un vuoto creativo. Completamente inadatte Cristina e Benedetta Parodi per le quali sarà difficile portare al termine il compito loro assegnato.
Anche “La vita è una figata!” non riesce ad andare oltre il 10% di share. Il pomeriggio della domenica è tutto da rivedere prima che sia troppo tardi.
L’arrivo di Fabio Fazio su Rai 1 è un altro drammatico esperimento fallito. Siamo in presenza di due show strapagati e di un conduttore i cui cachet fanno ancora discutere. Le puntate attualmente andate in onda di “Che tempo che fa“ la domenica sera in prime time e di “Che fuori tempo che fa” il lunedì sera in seconda serata, hanno dimostrato un lento ma continuo calo degli ascolti. Lunedì scorso, ad esempio Fabio Fazio ha racimolato il 9% di share. La sera successiva martedì 17 ottobre Bruno Vespa nella medesima fascia oraria con il suo “Porta a Porta” ha assicurato l’11% di share alla rete.
Last but not least neanche Maurizio Crozza che si occupa della copertina di “Che fuori tempo che fa” riesce ad arginare l’emorragia di ascolti. La presenza di Fabio De Luigi inoltre, che divide con Fabio Fazio la conduzione del lunedì sera, non giova all’economia del spin-off di “Che tempo che fa“. Vuol dire che De Luigi e Fazio non si sono accorti di quanto sia cambiato “il tempo che fa” oggi sul piccolo schermo.
Rai1 dunque non ha mostrato in questo esordio di stagione nessuna originalità. Siamo in presenza di una tv pubblica che guarda solo al passato in cui cerca disperatamente elementi da riportare in video senza neanche farli passare attraverso il setaccio di una revisione.