E per catturare subito l’interesse dei telespettatori, Cristina Parodi si collega con la madre di Michelle Hunziker che racconta gli anni drammatici in cui la famosa figlia è stata succube di una setta. Possibile che sia sfuggito agli attenti autori come la show girl sia stata presente, ieri pomeriggio, nel contenitore in rosa Verissimo? Certamente no. Così non potendo avere la figlia, ci si è dovuto “accontentare” della madre. Un ulteriore ripiego rispetto alla concorrenza. E dopo ecco un servizio sulle vittime dell’Isis con un collegamento con due persone miracolosamente sopravvissute ad un attentato a New York. Il tentativo di comunicare speranza anche nelle condizioni più drammatiche si infrange contro la solita stantia retorica dei sentimenti e delle emozioni.
Questa prima parte, più impegnata, nelle intenzioni degli autori, dovrebbe interessare il pubblico alla stessa maniera del defunto talk L’Arena, cancellato caso più unico che raro. per troppi ascolti.
Con le interviste ai personaggi dello spettacolo come Valeria Marini (accompagnata dalla madre) si cerca, in maniera fin troppo evidente, di ripetere le chiacchierate di Massimo Giletti in L’Arena Personaggi.
Inoltre il binomio micidiale tra le due sorelle Parodi è stato spezzato. Nel senso che non interagiscono più insieme, ognuna ha i propri spazi. Ma senza risultati. Benedetta Parodi è stata fortemente ridimensionata, l’hanno spedita in cucina a sfornare dolci, nel tentativo, non riuscito, che non sfornasse ulteriori banalità. E’ inconcepibile la cocciutaggine degli autori di proporre, la domenica pomeriggio, dopo il sostanzioso pranzo festivo, ancora ricette che, a stomaco pieno, non vengono recepite. Così per salvare la peculiarità della Parodi junior, ecco l’intervista ai fornelli con Margherita Grambassi a cui la campionessa si presta senza avere consapevolezza della “cucina infernale” in cui è capitata.
Cristina Parodi si muove come fosse a La vita in diretta, programma le cui atmosfere incombono pericolosamente su tutto lo show. E, per sottolineare l’inversione di rotta del contenitore domenicale, per far dimenticare le inutili e irritanti festosità delle precedenti puntate, la Parodi senior ha scelto un abbigliamento più sobrio, dai colori meno vivaci. Anche la sorella ha seguito l’esempio.
La parte dell’intrattenimento puro ha oscillato, ancor più paurosamente, tra schemi giù visti. Da una parte si evocano atmosfere delle passate Domenica in alla rincorsa di un’eleganza difficile da acciuffare, dall’altra i momenti comici sono di una ripetitività e di banalità da richiamare i peggiori show amatoriali. Possibile che Leonardo Fiaschi si ostini a imitare Carlo Conti nel tentativo di ricordare Tale e quale show? Possibile che Marco Mazzocca non abbia trovato di meglio che proporre la nobildonna dipendente dal cellulare che pronuncia qualche battuta nel migliore dei casi? Per non parlare di Claudio Lippi che dovrebbe avere il coraggio di abbandonare il contenitore.
Last but not least: perchè non si ha il coraggio di azzerare l’attuale Domenica in e costruirne un’altra più dignitosa?
Qualcuno forse spera che in tali condizioni il programma possa arrivare a maggio 2018?