TEAM NOEMI
Silvia Capasso è stata la prima ad abbandonare la sfida, ma stasera aveva dato davvero il meglio di sé. La prima canzone che ha presentato in gara è stata “Girl on fire” di Alicia Keys. Nonostante qualche leggerissima imperfezione in avvio, la sua prova, nel complesso, è stata buona. Lei è capace di trasmettere emozioni, quando canta, e questa è una dote rara. Il duetto con Noemi su “Sono solo parole” è stato molto buono; stavolta è riuscita a modulare bene la voce, risultando leggera e coinvolgente. Con l’ultima prova , quella relativa all’inedito, ha dominato la scena cantando “Luce”: davvero splendida interpretazione, su di un brano affatto semplice, che è stata capace di cucirsi addosso in brevissimo tempo.
Cresciuta moltissimo nel corso di queste settimane, avrebb meritato di arrivare più in là.
Voto: 8,5
TEAM CARRA’
Veronica De Simone, classificatasi terza, era un po’ il corpo estraneo di questa finale; la curiosità di ascoltare il pezzo scritto tutto da sé ha indotto molti a scaricare il suo brano, inficiando probabilmente la classifica. Stasera ha esordito con “Un senso” di Vasco Rossi, ed è stata subito poco convincente. È vero, la sua voce ha un non so che, una ruga… Ma i difetti sovrastano nettamente i pregi. Nel duetto col coach, il suo bisbigliare svanisce sopraffatto dalla voce sicura della Carrà. Recupera, in parte, con l’inedito “Nati liberi”; sia perché l’ha scritta lei, sia perché, nonostante qualche problema tecnico renda poco udibile la sua performance, stavolta si capisce che sente il pezzo. Chiude in chiara dfficoltà con “At last” di Etta James, palesando diverse incertezze e qualche difficoltà di tenuta vocale (dopo appena 4 canzoni!).
Voto: 5
TEAM PELU’
Timothy Cavicchini è stato, senza dubbio, uno dei grandi protagonisti di questa prima edizione di The Voice. Magari la sua non era la voce più interessante tra le tante ascoltate (forse Francesco Guasti aveva qualcosa in più), ma preso nell’insieme, incarna il prototipo del rocker. Apre la sua serata cantando, in maniera ottima, “Allways” di Bonjovi. Durante il duetto con Piero, nel quale hanno cantato “El Diablo”, s’è perso qualche parola per strada… Però, nell’insieme, quell’esibizione è stata un autentico rock-show. L’inedito “A fuoco” non ci è sembrato nulla di che. Ma anche lì se l’è cavata bene, dimostrando di aver fatto grossi progressi. In “Sweet Chil o’ mine” dei Guns’n Roses è stato davvero impeccabile. E poi, che presenza sul palco. Prova a giocarsi il tutto per tutto cantando “Senza parole” di Vasco Rossi in maniera impeccabile, decisamente meglio rispetto alla volta precedente. È stato senz’altro bravissimo, ma quando si corre contro Usain Bolt, lo si fa giocoforza per la piazza d’onore
Voto: 8,5
TEAM COCCIANTE
Elhaida Dani è Usain Bolt. Un talento smisurato, per il quale non esistono aggettivi. Apre la serata cantando “I will allways love You” di Withney Houston; un brano di una difficoltà mostruosa, che interpreta senza commettere alcuna sbavatura. Peccato, ancora, per qualche inconveniente tecnico che non fa apprezzare appieno la sua prova. Nel corso del duetto ha cantato “Margherita” assieme a Riccardo; volendo essere pignoli, si ravvisa qualche difetto di pronuncia, che comunque non influisce affatto sulla prova. L’inedito “Wehn love calls your name”, scritto per lei da Cocciante, è una bella canzone… Oppure è la sua voce a rendere bello il brano, chissà. Ripropone poi “Mama knows best” di Jessie J., la canzone portata alle blind facendo drizzare ancora una volta i capelli a tutti i presenti. Infine, per chiudere in bellezza, “Adagio” di Lara Fabian. Anche se stasera eravamo preparati all’incredibile, ci ha lasciati lo stesso senza fiato. Tecnica, trasporto, sentimento, umiltà; talenti del genere sono rarissimi, e davanti alla perfezione, uno non può fare altro che apprezzare
Voto: 110 e lode
E passiamo adesso alle pagelle dei quattro coach:
Noemi, voto 8: le sue scelte, nel corso di quest’avventura, non sono state sempre condivisibili. Quando, però, si è arrivati alle soglie del gran finale, la rossa ha imboccato, a nostro avviso, la strada più giusta. Silvia Capasso era senza dubbio la migliore dei suoi. La cantante, dopo aver interpretato “Try” ha convinto pienamente. Tanto di cappello a Noemi, dunque, che si è comportata benissimo.
Raffaella Carrà, voto 5: si dovesse giudicare la show-girl, staremmo ai livelli di Elhaida Dani, e la sua carriera parla da sé. Come coach, ha secondo noi sbagliato diverse cose, anche nell’ultima serata; “Senza parole” non ci è sembrato un pezzo adatto a Veronica, e Veronica non ci è sembrata una ragazza destinata a fare la cantante. La scelta di preferire lei a Manuel Foresta grida ancora vendetta.
Riccardo Cocciante, voto 7,5: ha la fortuna di essere scelto sin dall’inizio da quella che, da subito, avevamo indicato come la grande favorita. Riccardo ci mette moltissimo di suo, seguendo passo passo Elhaida, e proponendole una serie di sfide vocali che lei raccoglie con entusiasmo. Fossimo stati in lui, avremmo stoppato prima la corsa di Mattia Lever, premiando il più esperto (e più bravo) Lorenzo Campani.
Piero Pelù, voto 9: Raffaella Carrà lo elimina (per gioco), ma se c’è un vincitore, tra i coach, quello è lui. Ironico, genuino, insospettabilmente tenero coi suoi, il Rocker con la R maiuscola ha le idee chiare sin dall’inizio, e cerca di portarla avanti, riuscendoci, fino in fondo. Il livello medio del suo team, arrivato alle ultime puntate, era straordinariamente alto. Grande motivatore e grande coach, si scopre anche uomo di spettacolo. Da applausi.