I fatti risalgono all’ottobre del 2012: un bambino di Cittadella, conteso dai due genitori venne prelevato con la forza dalla polizia all’uscita dalla scuola perchè doveva essere sottratto alla madre. Le immagini, girate con un telefonino, erano e rimangono, molto forti: il piccolo fu letteralmente trascinato per terra perchè non voleva seguire le forze dell’ordine. Chi l’ha visto? l’ha mandato in onda e questo ha urtato la suscettibilità dell’Associazione Aiart a cui fanno riferimento i telespettatori cattolici e dopo otto mesi l’Agcom ha sanzionato pesantemente la Rai, infliggendole la multa di 100mila euro.
A nostro avviso più condannabile ancora del video è lo sfruttamento intensivo che i mass media hanno fatto dell’argomento. Da quotidiani a settimanali, dalle tv alle Radio, passando attraverso tutti i cosiddetti programmi di approfondimento e i talk show in onda a qualsiasi ora del giorno, il bambino di Cittadella è stato beceramente sfruttato a fini d’audience. Quando ci si è resi conto che il pubblico del piccolo schermo seguiva con interesse, ma soprattutto con malcelato voyeurismo, i battibecchi tra i due coniugi che non si sono risparmiati in quanto a presenzialismo, è stato tutto un fiorire di ospiti, commentatori, tuttologi, psicologi, avvocati, che hanno letteralmente invaso i palinsesti.
Persino i vari Tg nazionali non volevano più mollare la presa sull’argomento. La constatazione dell’interesse generale ha fatto incrementare anche le entrate pubblicitarie: gli investitori si sono fiondati sui programmi che si occupavano del bambino di Cittadella per piazzare i loro prodotti. A questo punto la domanda è d’obbligo: ha fatto più male quel filmato o il clamore creato ad arte sul caso del piccolo sfortunato ragazzino? La risposta la lasciamo alla coscienza individuale di ognuno che si è trovato nel ruolo di spettatore e di utente pagante il canone per quanto riguarda l’azienda di viale Mazzini.
Naturalmente, lo ripetiamo,resta la violenza esplicita delle immagini che non andavano trasmesse, prima di tutto per rispetto verso il minore in causa. Ma nessun rispetto è stato mostrato in seguito, quando il bambino di Cittadella ha scavalcato i confini di Chi l’ha visto? ed ha invaso i palinsesti, persino quelli domenicali. Salvo poi, quando l’argomento era stato sfruttato in tutti i risvolti, accantonarlo e passare avanti. E davvero nessun conduttore ha mai pensato che quel bambino avrebbe potuto essere il figlio. Questa è la tv, oggi. Questo è il cinismo che la caratterizza.