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Lunetta Savino, interpreta la mamma, lei veste con vestagliette semplici di cotone a fiorellini dai colori tenui ingrigiti, il papà fa il sarto, ma non per questo usa abiti sartoriali.
Piero Mennea già si distingue per la sua grande passione nel correre e si notano le sue scarpine molto consumate. Tutto si svolgeva agli inizi anni 60, per cui i look rispecchiano quegli anni. L’unica amica Martina con la quale condivideva la sua stessa avventura, parte e lascia Barletta per sempre, quest’evento gli crea dolore rendendolo triste e depresso da non volere più correre. La sua carriera va avanti tra tormenti e discussioni con la famiglia. Siamo nel 1970 e Mennea dovrà partecipare a una gara Nazionale importante, dove saranno scelti i migliori per la Nazionale Italiana, l’abbigliamento cambia e per gli uomini, si allungano le basette. Purtroppo è rimandato il suo ingresso nella squadra e torna a casa deluso: questa volta Lunetta la mamma, indossa una vestaglietta rossa a fiorellini, Mennea apprende telefonicamente di essere stato scelto e con gioia parte per partecipare alla selezione. Conosce Carlotta sul campo che poi diventerà la sua ragazza, la vede da lontano con un completino, canotta e pantaloncino bordeaux da competizione, demodé per quei tempi.
Mennea diventa campione Italiano nel 1971. Finalmente si vedono dei vestiti, quando Pietro va in un locale con Carlotta, lei indossa un abitino a fiorellini che non c’entra nulla come la pettinatura, anche se sciatta: avrei cercato di rappresentare meglio l’inizio degli appena anni 70, il loro abbigliamento mi sembra un pochino più avanti, pure se lui ha una maglietta polo stile… Elvis Presley, è pur vero che non conosco bene come vestiva personalmente Mennea a quei tempi, poiché in tutte le sue immagini si vede vestito sempre in abbigliamento sportivo, forse è piaciuto così al regista e agli autori.
Per i figuranti che ballano intorno a loro, si nota una grande confusione. Nel 1972 alla sua prima gara olimpica a Monaco, vince la medaglia di bronzo e si vede la sua famiglia davanti alla TV che salta di gioia, questa volta i vestiti sono megliori, sempre molto semplici. A Monaco mentre festeggiano, Mennea incontra una ragazza che accompagna una delegazione di atleti iracheni, lei indossa abiti sportivi.
Torna in Italia, si vede con la sua ragazza Carlotta, la quale non riesce più a seguirlo, poiché sono diversi di vedute, lei è vestita nello stile di quegli anni, ma non mi piace molto, la gonna è a vita alta con lo stomaco scoperto e una camicetta senza maniche con lo scollo all’americana ma in effetti, è un look ibrido con uno stile non preciso.
Iscritto all’Università, conosce Manuela, la futura moglie, vestita tipicamente nello stile dell’epoca. Anche successivamente, lei veste con una magliettina stampata stile hippie tie dye, solo che è nato negli anni 60. Poi lui la chiama per cercare di rivederla e finisce la puntata.
Nell’insieme trovo molta confusione nello stile, troppe diversità di look, non esattamente coerenti a quegli anni e anche tra i vari personaggi.
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2° parte di “Pietro Mennea”
Pietro Mennea frequenta Manuela che ha conosciuto all’università e tra loro nasce una storia d’amore.
Siamo nel 1976, Manuela veste adatta al periodo, indossa blu jeans e camicette.
Il Professor Vettori, suo allenatore, ha delle divergenze con il vertice della Fida Gianmarco Tognazzi che irritato lo licenzia, però decide di dire a Pietro che si è dimesso. Seguono alcune traversie per Mennea e Montreal ha rappresentato un campionato difficoltoso, dove non ha raggiunto il suo atteso successo e scende in una crisi d’insoddisfazione e depressione.
Mennea indossa un abbigliamento fine anni 70, gli abiti sono di colore verdino salvia, grigio o fango, anche Vettori ha un abbigliamento triste.
Con il campionato del Messico ritrovano la serenità e l’equilibrio, dove Mennea ha vinto ed è campione del mondo.
In Italia e precisamente a Barletta festeggiano la vittoria, dove ci sono tutti i parenti e anche la fidanzata di Pietro, tutti vestiti del momento e sicuramente meglio. Mennea e Manuela vanno insieme a cercare una casa, lei veste in giacca verde con una cinta in vita, sotto indossa un abito bordeaux e porta gli occhiali grandi, l’abbigliamento non lo comprendo molto e trovo che sia ibrido, lui è in giacca blu e camicia bianca, non è male.
Siamo nel 1980, le Olimpiadi di Mosca, Lunetta è davanti al televisore per vedere la gara del figlio, indossa uno chemisier fondo blu, con stampa geometrica rossa è abbastanza giusta, mentre guarda la tele, la delusione è grande poiché Pietro non riesce a vincere. Manuela lo raggiunge a Mosca e mentre entra in albergo, indossa la stessa giacca con la cinta in vita, la cosa assurda che è di un altro colore, anzi di un verde più chiaro, però il modello non cambia, come se una persona normale si comprasse un modello identico in vari colori, oltretutto poco differenti. Noto una certa mancanza di fantasia per i costumi.
Manuela incontra Pietro allo stadio, lui finalmente veste carino con un bomber Bluette sui jeans.
Tognazzi che rappresenta il capo della federazione è allo stadio, per la finale dell’Olimpiadi di Mosca vestito con giacca blu, camicia bianca e cravatta regimental, intanto Pietro vince la medaglia d’oro. Finisce la seconda e ultima puntata.
Giovanna Silvestri: Costume designer & Stylist, dal Cinema alla Televisione al Musical teatrale. Con base a Roma è una delle più acclamate Costume Designer Stylist in Italia; ha lavorato per oltre 30 anni con i più importanti personaggi della televisione nazionale Italiana. Creatrice di look ha progettato costumi di ogni genere, specializzandosi in Abiti da ballo, Musical e Prime TV Show. In procinto di insegnare all’estero, anche ai Cinesi, la scuola di Moda e Costume
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