Ecco subito il responso dell’Auditel: Pupo ha catturato il 15,79% di share portando a Rai1 complessivamente 2.805 mila spettatori. Un risultato migliore di quello del 2012 che non fu molto brillante. Raggranellò un modesto 13,70% con due milioni circa di telespettatori. Quest’anno, nelle intenzioni di Rai1 e del conduttore Pupo (al secolo Enzo Ghinazzi) bisognava fare meglio, pena la sopravvivenza stessa del Festival. Bisognava scongiurare il pericolo Miss Italia, cioè il taglio dalla programmazione di Rai1 a fronte di bassi ascolti. Per raggiunger lo scopo, Pupo aveva annunciato una serata frizzante, piena di ritmo e un palco su cui ci sarebbero stati numerosi ospiti e un grandissimo movimento. Tutto rimasto nelle intenzioni degli autori e dei responsabili del programma.
Se è vero che Castrocaro è l’antesignano dei talent, dev’essere per tale motivo che abbiamo visto una competizione canora in cui al primo turno coppie di cantanti si sfidavano esibendosi in una cover; poi, in un secondo turno, i cantanti venivano divisi in due gruppi e proponevano degli inediti. Infine, al terzo turno, si fronteggiavano i rispettivi finalisti di ogni gruppo.
Nel frattempo, a fine esibizione, una giuria composta da Marco Masini, Alexia, Iva Zanicchi, Claudio Cecchetto e Isabelle Adriani sceglieva chi meritasse di passare al turno successivo, non senza privarci della solita scena in cui il giurato riempie di complimenti consolatori uno dei due sfidanti per poi scegliere l’altro.Evidenti i riferimenti al “buonista” The Voice.
Per rendere la kermesse canora televisivamente appetibile, si è scelto di raccontare la musica con la solita formula che già conosciamo, in cui poco cambia se i protagonisti siano i ragazzi di un talent o i bambini di Ti lascio una canzone. Al momento questa sembrerebbe l’unica via percorribile quando si porta la musica in televisione.
L’onda lunga del talent show aleggiava sul palco di Castrocaro sin dalle prime immagini: la trasmissione si è aperta infatti con i 12 finalisti che si esibivano insieme sulle note di una canzone, come nella migliore delle tradizioni di Amici di Maria De Filippi. Insomma abbiamo assistito ad una sorta di mix tra Amici e X Factor a cui si è cercato, inutilmente, di dare un’apparenza di originalità.
Anche la giuria era composta da personaggi davvero poco adatti ad una gara giovane e al passo con i tempi musicali. Consapevoli di tutto ciò, nel tentativo di mantenere il pubblico davanti allo schermo, gli autori si sono assicurati le telefonate di due personaggi molto amati: Fiorello e Jovanotti, giunto ormai alla fine del suo tour negli stadi.
Tra voci che non spiccavano rispetto alle altre, di tutta la serata, gli unici due momenti che hanno davvero catalizzato l’attenzione degli spettatori sono stati probabilmente proprio questi, visto che la gara non ha riservato sorprese. La vittoria di Papasidero era ampiamente prevedibile, così come lo è stata un po’ tutta la serata.
Insomma, la valutazione conclusiva è che Castrocaro vince la serata ma non convince.