Si tratta di Terence Hill, Nathalie Guetta e Nino Frassica.
Sono loro i protagonisti di tutte le storie che ruotano intorno al set prima di Gubbio e adesso di Spoleto. Ognuno ha cercato nuovi sbocchi professionali per fuggire dai propri alter ego dai quali alla fine rischiano di essere soffocati.
Cominciamo con Terence Hill che dopo 11 stagioni in cui ha indossato la tonaca del prete in bicicletta, ha sentito il desiderio di trasformarsi radicalmente. Gettato via l’abito talare, è salito su una motocicletta d’antan e si è incamminato per i sentieri western già battuti precedentemente insieme al partner Bud Spencer.
Nel film “Il mio nome è Thomas” l’attore abbandona la bicicletta e si trasforma in un centauro che non disdegna le giovani ragazze. Infatti come vi abbiamo già raccontato il protagonista della pellicola per il grande schermo cede alle avance di una giovane donna che lo segue dappertutto. Chissà cosa direbbe Don Matteo dinanzi ad una debolezza della carne così esplicita e spinta. Dunque un Terence Hill Giano bifronte: da una parte rassicurante e familiare sempre pronto a convertire anche chi ha ucciso, dall’altra un personaggio quasi da sballo protagonista on the road di un western all’italiana.
Nathalie Guetta a sua volta era stanca di interpretare la perpetua Natalina sempre al servizio del sacerdote. 11 anni sono tanti anche perché la canonica le ha richiesto molto lavoro. E allora che c’è di meglio dell’abbandonare il grembiule e trasformarsi in una aspirante ballerina? È quello che ha fatto l’attrice attualmente impegnata nel dance show di Rai 1 Ballando con le stelle. L’abbiamo vista molto presa dal suo ruolo nel tentativo di mostrare ai telespettatori italiani un aspetto differente da quello della anziana perpetua.
La Guetta aveva già tentato in precedenza di uscire dalla canonica del prete. Infatti a febbraio del 2017 aveva condotto 5 puntate del “Dopofiction” insieme a Flavio Insinna e Nino Frassica. Il programma che andava in onda il giovedì dopo la consueta fiction non era riuscito ad allontanare Nathalie dalla casa di Don Matteo. Colpa della presenza di Nino Frassica che le ricordava forse troppo il maresciallo Cecchini. C’era bisogno dunque di una sferzata di energia e di una vera e propria vita nuova, che adesso sta tentando di conquistare scatenandosi sulla pista da ballo in salsa, boogie e balli latino americani.
Ma attenzione. Anche Nino Frassica deve averne oramai abbastanza del suo ruolo di maresciallo. Infatti anche lui cerca, appena può, di evadere in nuovi ruoli. E udite udite, questa volta addirittura si allontana dalla Rai quasi volesse aumentare la distanza dalla Caserma di Spoleto. La notizia degli ultimi giorni riguarda proprio il suo impegno in una serie televisiva targata Canale 5.
Quanto vi abbiamo raccontato riguarda i tre principali personaggi, colonne fondamentali della serie presenti fin dalla prima stagione. Ma nel corso degli anni le fughe da Don Matteo hanno interessato anche altri personaggi. Uno fra tutti lo stesso Flavio Insinna che nelle prime edizioni interpretava il capitano Anceschi.
Last but not least, Simone Montedoro aveva interpretato fino alla scorsa edizione il capitano Tommasi. Anche lui era passato attraverso Ballando con le stelle, per accantonare la divisa e respirare un’aria più sbarazzina. Peccato che l’uscita dalla serie non sia stata una scelta spontanea ma voluta dagli autori per svecchiare la fiction.
Nel film IL MIO NOME E’ THOMAS l’incontro del protagonista con Lucia è simile a quello di un padre con una figlia mentre verso la fine diventa addirittura di natura spirituale. Parlare di “debolezza della carne esplicita” è quasi una bestemmia. Molto meglio ammettere di non averlo visto. Tra l’altro non c’entra nulla col resto dell’articolo.
Si tratta di un film per il grande schermo. Il senso dell’articolo era di mettere in evidenza che spesso si cerca di evadere dai propri personaggi