Perché questo titolo? Subito spiegato. “Bando al playback”: questo fu il motto con cui il regista Enzo Trapani, che diresse le prime cinque edizioni, dal 1968 al 1972, sintetizzò il suo nuovo varietà in onda inizialmente il giovedì sul Nazionale Rai, Raiuno di adesso. La novità era rappresentata dal fatto che i cantanti, contrariamente a quanto avveniva in tutte le altre trasmissioni televisive, si esibivano completamente dal vivo, per l’appunto “senza rete”, solo con l’accompagnamento di una grande orchestra. Per le prime sei edizioni il direttore d’orchestra fu il bravissimo e raffinato Pino Calvi. Nel 1974 la direzione passò a Bruno Canfora e, successivamente, per l’ultima edizione, a Tony De Vita.
Che belle vacanze e quanti ricordi per questa trasmissione, dove accaniti fan potevano vedere da vicino ed applaudire i loro beniamini che si sgolavano, è proprio il termine esatto, per loro, una volta tanto senza fare l’ “effetto pesce”. Senza Rete era basata sulla formula dello show musicale rigorosamente dal vivo, che proponeva l’alternarsi, settimana per settimana, di un cantante-protagonista molto popolare (dal 1970 una coppia), di un presentatore, di un cantante italiano, di uno straniero e di un solista o di un complesso. Su uno sfondo metallico di canne d’organo argentate e trombe dorate, i maggiori interpreti di canzoni italiane e straniere, scelti tra i grandi rappresentanti della musica leggera nostrana e straniera, hanno fatto sentire la loro viva voce “volteggiando senza rete come autentici trapezisti dell’ugola” (come scriveva Giuseppe Tabasso sul Radiocorriere Tv del 23-29 giugno 1968).
Tra i tanti big Milva, Mina, Gianni Morandi, Rita Pavone, Enzo Jannacci, Ornella Vanoni, Bruno Lauzi, Johnny Dorelli, Rocky Roberts, Adamo, Giorgio Gaber, Charles Aznavour, Little Tony, Domenico Modugno e tanti altri. Dal 1972, ai due cantanti già affermati che animavano la serata, fu affiancata una nuova promessa della musica italiana. E così abbiamo potuto conoscere meglio allora talentuosi giovani, oggi cantanti anch’essi affermati come Marcella Bella, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, i Pooh, Le Orme, New Trolls.
L’appuntamento estivo con la musica dal vivo, come dicevamo, andò in onda per otto anni consecutivi e dal 1970, in virtù dell’audience alto e dei sempre maggiori ascolti (18 milioni di spettatori), fu promosso a pieni voti varietà del sabato sera. Nonostante la formula della trasmissione negli anni sia rimasta invariata, vari furono i conduttori che si alternarono: nel 1968 a presentare Senza Rete c’era Enrico Maria Salerno, nel 1969 Luciano Salce, nel 1970 Enrico Simonetti, nel 1971 Paolo Villaggio, nel 1972 Renato Rascel, nel 1973 Aldo Giuffrè, nel 1974 Pippo Baudo.
L’ottava ed ultima edizione di Senza Rete, diretta da Giancarlo Nicotra, propose come conduttore dello spettacolo Alberto Lupo, affiancato dalla bella e giovane Jenny Tamburi alle sue prime esperienze di attrice (da un po’ di anni scomparsa prematuramente per un grave male) e segnò il primissimo debutto televisivo di Lino Banfi a cui furono affidati gli intermezzi comici che successivamente lo lanciiò in una fortunata carriera di attore cinematografico della commedia all’italiana. Ma lo scopriremo anche come attore drammatico e di fiction. Basti pensare che dal 26 agosto prossimo sarà di nuovo sul set di Un medico in famiglia 9.