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Dietro si staglia la figura di Maria De Filippi, demiurgo dell’amore catodico che crea le coppie a Uomini e Donne e le fa crollare sotto i colpi della tentazione in estate. E che poi, eventualmente, potrebbe persino farle riappacificare a C’è posta per te. Magari mentre il passo incede sicuro da una parte all’altra dello studio: leggendo una lettera carica di finto pathos che il pubblico ascolta in ossequioso silenzio.
Ricordiamo che Isabella e Mauro si sono conosciuti sul trono over, mentre Amedeo e Alessia in quello classico.
Per il resto, al sole della Sardegna si consumano crisi di mezza età, pochezza sentimentale e lacrime: l’uomo maturo che perde la testa davanti alla 25enne, un ragazzo che si deve sposare pronto a ricevere le avances di una tentatrice, un altro che si fa dare il bacio del buongiorno con invidiabile tranquillità. In pratica, dei bambini catapultati in un negozio di giocattoli.
Tutto senza che baleni loro il dubbio che le single siano pagate proprio per seminare zizzania, tutto mentre le rispettive compagne piangono e rimangono basite davanti alla facilità con cui i loro uomini si lasciano circuire.
Alessia per esempio, è scarsa in quanto a giri di parole: “una si avvicina, e tu glielo dai”, “io ci ho messo quattro mesi; arriva lei e lo fa aprire così”. Alessandra invece, etichetta la sua rivale come “cafoncella” e Isabella della poco di buono, ma in termini ben più espliciti.
L’unica che potrebbe starsene tranquilla è Claudia: la produzione non ha filmati di Dario da mostrarle, così come, viceversa, non ha nemmeno niente in cantiere per il ragazzo. Però a Temptation Island la paranoia è di casa: Claudia sente allora il bisogno di smuovere le acque uscendo con un single, forse il prezzo da pagare per non rimanere anonima agli occhi dei telespettatori.
Un’insicurezza la sua, tutto sommato comprensibile: in una trasmissione pensata per creare drammi amorosi, il basso profilo di una coppia che si rispetta non ha appeal. Anzi, si diventa inutili nell’economia dello show, soprattutto se i compagni di avventura sono preda di vere crisi esistenziali.
Quello che ne emerge è uno svilimento totale delle relazioni, oltre a un pessimo affresco dell’universo maschile che, quasi all’unanimità, si crogiola compiaciuto all’idea di essere il centro dell’attenzione di un corpo avvenenente. A Temptation Island, più che il tradimento, è il narcisismo infantile a lasciare di stucco.