La prima serie, in onda tutti i giovedì, poteva contare su un bel parterre di autori: Gianni Boncompagni (che curava anche la regia), Giancarlo Magalli, Mario Marenco, Minellono, mentre la conduzione era affidata ad Isabella Ferrari e Lucia Alberti. Le coreografie, alquanto stravaganti, erano affidate a Russell Russel, eccentrico ballerino che dopo un po’ di anni diventò una meteora e le musiche a Claudio Simonetti. La sigla era anch’essa particolare: quando iniziava il varietà, Russell Russell danzava con il corpo di ballo in una sua coreografia, giocata su luci multicolori.
Lo studio si apriva nell’oscurità ma l’unico ad essere illuminato era Mario Marenco, i cui movimenti sulla scena corrispondevano al diffondersi della luce. In sequenza si illuminavano prima il pavimento, il riflettore, il cielo e poi le stelle. Dopodiché la battuta “Musica è caduta” segnava il vero inizio della trasmissione. Il programma era prettamente musicale: si esibivano cantanti italiani e stranieri del momento, applauditissimi dal pubblico in studio che, sempre inquadrato, diventava con loro protagonista dello spettacolo. La conduttrice Isabella Ferrari accompagnava tutti i balletti, ma il vero protagonista e re della musica era Russell Russell. Dicevamo che era un tipo eccentrico, originale. Infatti in tutte le sue performance musicali, il cantante si poneva a tu per tu con le telecamere: le interpellava, le faceva entrare in campo visivo, smascherava così la televisione.
Ma un altro buffo personaggio faceva parte del varietà: Maurizio Nichetti. Ad un certo punto spuntava dal cuore di una stella creata elettronicamente ed improvvisava strani discorsi senza capo e senza coda e non riusciva mai a concludere poiché quella stella, come prima si era aperta, dopo si richiudeva oscurandolo. La trasmissione terminava con la famosa astrologa Lucia Alberti che, seduta ad un tavolino, leggeva l’oroscopo per tutta la settimana. Promosso a varietà del sabato sera, Sotto le stelle per la seconda serie andò in onda con un cast completamente rinnovato. Intanto cambiarono gli autori, erano Roberto D’Agostino e Paola Zanuttini, mentre la regia era affidata al compianto Giancarlo Nicotra. Il varietà poteva contare su nuove presenze che movimentarono un po’ quella che fu la prima serie: c’erano Christian De Sica, ancora non famoso come oggi, ma già ottimo attore ed intrattenitore, Roberta Manfredi, figlia del più famoso Nino, Cristina Moffa, una ballerina e soubrette famosa in quegli anni, sparita poi nel tempo, Mario Marenco, l’unico personaggio riconfermato forse per le sue stranezze comiche e Gianfranco D’Angelo, altro comico ancora oggi sulla cresta dell’onda.