Gli autori erano Leo Chiosso, Maurizio Jurgens ed Eros Macchi, che curava anche la regia. L’orchestra era diretta da Franco Pisano mentre la presentazione era affidata a Walter Chiari. Con lui Isabella Biagini, Pascale Petit, Enrico Simonetti e Felice Andreasi.
Walter Chiari, in quell’epoca sulla cresta dell’onda, dopo tanti varietà televisivi e la conduzione di Canzonissima ’68 con Mina e Paolo Panelli, era dotato di grande capacità parodistiche e proprio negli anni ’60 trovò finalmente nella televisione il mezzo più congeniale alla sua comicità, tanto da diventare in pochi anni il più noto ed apprezzato comico.
Che dire di Isabella Biagini? Peccato che dopo tanta tv, tanti successi sia stata messa da parte e dimenticata da dirigenti televisivi ed impresari teatrali. Lei, all’anagrafe Concetta Biagini, era supermaggiorata, era la simpatia in persona. Prodotto made in Italy di una sensualità dirompente anni ’60 e ’70 era schiettamente carnale. Simbolo di un erotismo domestico che si poteva immaginare con i capelli odorosi di ragù, le unghie con lo smalto rosso fuoco un po’ consumato dal bucato, lo sguardo rassicurante di una femminilità un po’ finta ottusa che celebra sé stessa. Divenuti sempre più rari gli impegni di lavoro, si è dedicata ad attività di assistenza ai poveri e agli emarginati.
Enrico Simonetti, che nostalgia, che bei ricordi televisivi. Musicista dal gusto squisito fu anche un ottimo presentatore ed un amabile intrattenitore, capace di suscitare tenerezza negli adulti ed interesse nei più piccini con le sue famose “favolette” al pianoforte, da lui magistralmente suonato.
Pascale Petit, soprannominata “Venere tascabile”, è un’attrice francese, in auge particolarmente fra gli anni ’50 e ’60.
Felice Andreasi, scomparso nel dicembre del 2005, fu un attore cinematografico e teatrale. Considerato uno dei maggiori esponenti del teatro comico satirico milanese, anche se era piemontese, ha legato il suo nome a diverse trasmissioni televisive specialmente negli anni ’70.
Dunque un altro esempio di come la Rai, durante gli anni, ha sempre investito in programmi estivi, proponendo, molto spesso, appuntamenti intelligenti, freschi, leggeri, che rappresentavano un intrattenimento all’insegna della spensieratezza. Trasmissioni che sono rimaste incastonate nella storia della tv. Di quellatelevisione che, purtroppo, non c’è più ed ha lasciato spazio solo a quel diluvo di repliche che, sotto il solleone, si abbatte sulla tv generalista.