Ci sono le candidature già annunciate da Michele Santoro e Giovanni Minoli. Ci sono cinque dei consiglieri uscenti (Diaconale, Siddi, Borioni, Mazzuca e Freccero). C’è l’ex componente del Cda Alberto Contri, numero uno di Pubblicità Progresso. C’è l’ex direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce. E ancora l’ex Iena Dino Giarrusso, l’imprenditore Vincenzo Novari, il produttore Francesco Siciliano, l’ex deputata Nunzia De Girolamo.
Complessivamente sono stati 196 alla Camera e 169 al Senato i candidati al consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che hanno presentato il curriculum alle segreterie delle camere. Il consiglio di amministrazione uscente ha già approvato il bilancio 2017 (in utile per 14,3 milioni) ed è atteso a quello che probabilmente sarà il suo ultimo atto, la presentazione dei palinsesti autunnali agli sponsor il 27 giugno a Milano e il 4 luglio a Roma. Il cda nomina tra i suoi membri il presidente (con l’ok della Vigilanza a maggioranza di due terzi) e nomina anche l’amministratore delegato su proposta dell’assemblea dei soci. Si può immaginare che il nuovo cda venga eletto tra il 10 e il 20 luglio.
Tra gli altri candidati ci sono anche i nomi Rai di Aldo Forbice, Eugenio De Paoli (ex Rai Sport), Renato Parascandolo, Piero Vigorelli, l’ex presidente di Tele+ Emmanuel Gout, l’ex dg del Censis Giuseppe Roma, l’ex vicepresidente della Vigilanza Giorgio Lainati. E ancora Giuseppe Sangiorgi, Enzo Savarese, Remigio Del Grosso e Maria Rita Munizzi che ha presieduto il Moige. Quindi, facendo un po’ di conti, a metà luglio potremmo avere il nuovo cda, anche se tra le candidature finora annunciate viene difficile da pensare che ci sia un presidente e un d.g. individuabile.
I nomi che più vanno in voga sono Carlo Freccero, Ferruccio de Bortoli, Antonio Di Bella, Fabrizio Del Noce e Clemente Mimun per la presidenza. Mentre toccherà individuare un manager molto valido per il ruolo di direttore generale/amministratore delegato. Saranno decisivi gli incontri tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, tra il leader del Carroccio e Silvio Berlusconi. Anche perché all’opposizione bisognerà dare qualcosa, altrimenti tutto si complica. E Forza Italia e Pd non resteranno certo a guardare. Tra i direttori in corsa per i tiggì, oltre a Gennaro Sangiuliano (salviniano) e Vincenzo Morgante (mattarelliano), occhio a Mario Giordano, messo all’angolo da Mediaset ma osannato in un tweet da Salvini che l’ha etichettato come uno dei pochi giornalisti liberi.