Entro metà luglio si saprà il nuovo assetto. La delega di sottosegretario alle Telecomunicazioni è il nucleo della contesa. Se dovesse andare ai Cinquestelle significa la fine del centrodestra. Più che altro perché Silvio Berlusconi teme la stretta sul conflitto di interessi che Luigi Di Maio in testa ha minacciato. Se andrà così Matteo Salvini verrà considerato un traditore e quindi nel centrodestra ci sarebbe la resa dei conti.
Ma se una poltrona così importante dovesse andare ai Cinquestelle significa che alla Lega potrebbe andare la poltronissima di a.d. della Rai o del Tg1 (anche se al partito di Salvini piace molto di più il controllo della Tgr, i tiggì regionali che attualmente sono diretti dal mattarelliano Vincenzo Morgante, che potrebbe essere dirottato su uno dei tiggì delle tre reti Rai).
Anche al Tg1, seppure il favorito resta il vice Gennaro Sangiuliano, fresco sposo con Federica Corsini, e amico di Matteo Salvini. Così almeno si dice. Un matrimonio che ha visto alla funzione in Campidoglio la partecipazione di molti esponenti del centrodestra, tra cui anche Angelo Polimeno Bottai, uno dei maggiori esperti sull’euro (il suo libro sui retroscena dell’accordo iniziale ha avuto un grande successo) in odore di promozione.
Un’altra partita molto importante è quella dei tiggì. Il Tg1 è da sempre il telegiornale istituzionale e governativo. E così resterà. Quindi è possibile che ci sia l’investitura di Sangiuliano, amico dei leghisti ma ex sposo in quota An. Seppure, non va dimenticato, Morgante abbia grosse chances di conquistare la poltrona (ovviamente cedendo la Tgr a un direttore in quota Lega).
Al Tg2 e al Tg3 potrebbero arrivare nuovi direttori. L’attuale responsabile del Tg1, Andrea Montanari, vicino a Orfeo e al Pd, potrebbe finire proprio alla guida del telegiornale della terza rete. Più complicata la scelta per il Tg2.
Nelle ultime ore c’è da registrare la possibilità che Massimo Giletti possa tornare alla Rai. Sia perché Orfeo – il suo nemico – probabilmente andrà via, sia perché il conduttore l’ha fatto capire a mezza bocca durante il suo one to one con Paolo Bonolis a Non è l’Arena, dicendo che con Urbano Cairo, il patron di La7, non è stata ancora chiusa la trattativa per il rinnovo.