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Mentre Pascal e Kang si riposavano in albergo, i loro compagni erano spersi in qualche landa isolata di Ecuador, Perù e Brasile. A maggior ragione dunque, il primo posto di Pinna e Bertolini ha il sapore di una rivincita morale. Specie se a ciò si aggiunge la figura di giustiziere della situazione: un tassista che non si accontenta del sorriso del cantantate che ha trovato firtuna in Kazakistan e vuole i soldi.
Motore trainante per gli “antilopi” (Eva Grimaldi dixit), Roberto con la sua prestanza fisica; Pinna invece, ha portato in dote ironia e abbondanza di perfidia nei commenti.
Gli Antipodi hanno costellato il viaggio di lamentele e screzi: Pinna si è lagnato in diverse occasioni dei posti in cui veniva loro offerto alloggio, Bertolini ha spesso dimostrato insofferenza nei confronti dell’amico. Abbiamo assistito a vere scene madri, che sembravano quelle di una coppia di fidanzati: non sopporto i tuoi sbalzi d’umore, ha detto una volta Pinna all’altro.
In compenso, un abbraccio da reduci che tornano dalla guerra nella tappa in cui sono stati separati. Tappa in cui, tra l’altro, Bertolini ha fatto coppia con Christian Bachini, per una volta libero dall’ingombrante Pascal.
E se c’è stato un comun denominatore tra questi due opposti che hanno trionfato, si è trattato proprio del “Gigi D’Alessio de noantri” pronto a tutto pur di vincere.
Pinna e Roberto non si sono mai tirati indietro nelle prove ma, allo stesso tempo, nel rispetto dei compagni. La competitività esasperata non li ha certo caratterizzati: basta pensare che ieri, a un passo dal traguardo, hanno placidamente bevuto thè e mangiato biscotti.
Emozionante il momento finale, quando il ledwall dell’immenso Maracanà ha mostrato le immagini del loro percorso: Roberto si è sciolto in lacrime, fino all’abbraccio finale. Gli opposti forse non si attraggono, ma funzionano.