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Per la prima volta, i concorrenti avranno a che fare con la parete rocciosa dell’Eiger con tratti verticali ed orizzontali. Per la prima volta, percorreranno la loro prima via lunga di arrampicata, consistente in una via di 6 tiri e di 150 metri di dislivello, che si chiude con un traverso molto esposto prima del traguardo e si apre con un ponte tibetano. Il livello della prova è del quinto grado di difficoltà.
Le cordate sentono una certa ansia. Facci preferisce non indossare le scarpette per attraversare il ponte tibetano, così da non doverle cambiare dopo perdendo tempo.
La prova si rivela decisamente difficile, specie per debuttanti come sono i concorrenti. Jane Alexander ha un crollo emotivo mentre si arrampica: la pioggia e la parete impervia costituiscono una combinazione deleteria. L’ attrice si è bloccata, vuole abbandonare. La chiama Simone Moro per rassicurarla: il primo tiro d’arrampicata è il più complicato di tutta la fila, perciò se lo supera, poi sarà tutto più semplice.
Ma la Alexander non se la sente: decide di lasciare, in lacrime ma dispiaciuta. La sera, al campo base, mentre la donna sta raccontando agli altri di non essere riuscita a proseguire, entrano i conduttori: la Balivo comunica, ma era del resto già noto, l’eliminazione della cordata Arancione. Prima di lasciare il programma però, li attende una notte di festa. Inizia quindi un segmento che, in teoria, servirebbe per approfondire ulteriormente la conoscenza del cast o regalare momenti divertenti, visto il permesso di bere: invece, ancora una volta, il cast si rivela banalmente noioso.
La mattina seguente, dal rifugio Gonella, parte la corsa alla vetta del Monte Bianco. Cordata Rossa contro Nera. Prima di procedere verso la cima però, li attende un’ulteriore prova: calarsi in un crepaccio per recuperare uno zaino in cui è contenuta una corda che, annodata in modo opportuno, consentirà loro di attraversare una lunga scala d’acciaio. Dai sottopancia che scorrono, scopriamo che si tratta di una prova vantaggio. Vince la cordata Rossa: Zambrotta guadagna 10 minuti di tempo.
Le coppie trascorreranno la notte al rifugio Gonella. Il giorno dopo, per scalare finalmente il Monte Bianco, verranno portati in elicottero a 400 metri. Da lì, dovranno procedere con le loro forze, salendo a quasi 5000 metri, 4810 per la precisione. Caterina Balivo e Simone Moro monitoneranno la situazione dal bivacco operativo.
In questa ascensione, ci dice la voce fuori campo, è fondamentale mantenere un passo lento e costante: l’aria rarefatta, il freddo e il vento rendono l’impresa più ardua. Il respiro si fa sempre più affannoso: la costanza è fondamentale.
Nel frattempo, Moro spiega alla Balivo che, a quell’altezza, basta davvero poco per perdere il vantaggio conquistato. Nessuna delle cordate sa a che punto si trovino gli avversari.
La scalata alla vetta d’Europa va avanti: ormai si sente solo il rumore dei passi e il respiro affannoso, tanto il fiato risente della fatica fisica. Il rumore del ghiaccio sotto i ramponi si fa sempre più forte.
Facci avverte il dolore a una gamba, ma non si ferma. All’aumentare della quota, la percezione della fatica si fa più pesante. A un certo punto cambia anche la pendenza, che diventa più ripida. Superato il “dosso della disperazione”, Facci ha bisogno di riposo: la guida però, dopo un primo momento, lo esorta a riprendere. Nel frattempo Zambrotta sembra incrollabile.
Finalmente le due coppie arrivano a piantare la propria piccozza sulla vetta. Il panorama è mozzafiato, letteralmente: la vista è meravigliosa. Facci però, buttato a terra, è temporaneamente in “stato catatonico”.
Ultimo collegamento con la Balivo e Moro: la cordata vincitrice è quella Rossa.
La puntata si chiude con i ringraziamenti commossi di Zambrotta e le immagini più belle del programma, incluso qualche dietro le quinte.