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Giovedì scorso Laura e Andrea avevano abbandonato la cucina.
La prima Mystery Box è un “mistero” al quadrato: non una banale cloche da sollevare, ma una grande scatola di legno. Sotto, ben dieci barattoli di latta tra cui scegliere: i concorrenti possono utilizzarne quanti vogliono, ma tutto il contenuto deve essere nel piatto. Anche Barbieri si cimenterà nel compito, cucinando davanti a loro.
Inizia un momento al limite del comico in cui tutti agitano i barattoli per capire cosa ci sia all’interno. I ragazzi trovano patate, ravanelli, crescenza, anguilla, prugne , liquirizia e persino le “palle di toro”. Al povero Lorenzo capitano sia le palle di toro che l’anguilla. Un’ora di tempo in tutto.
Barbieri comincia con dieci minuti di ritardo, mentre i colleghi lo prendono in giro per il suo essere “sborone”. Lorenzo è sicuramente il più in difficoltà rispetto agli altri, visto che si trova a dover conciliare due ingredienti che male si assortiscono; qualli a cui invece è capitata solo l’anguilla, si ritengono dei graziati.
I migliori si rivelano Dario, Giovanni e Alida. Ancora una volta, Alida è stata la più brava con la sua anguilla in barattolo: la ragazza va dietro per scoprire il suo vantaggio nella prova successiva.
Alida va in dispensa, dove arriva Gianfranco Vissani. Le vengono mostrate tre creazioni dello chef: lei può sceglierne uno, ma non per ricrearlo. Si tratta di usare gli ingredienti del piatto per inventarne uno diverso, originale.
Alida ha optato per capasanta alla canna bruciata con passion fruit scottato al coriandolo, muschio brasato e zucca. La preoccupazione corre sul volto di tutti, anche quando viene rivelato che quegli ingredienti servono come base per un nuovo piatto. A parte che in tutto gli ingredienti sono dieci, quindi molti, i concorrenti non hanno mai avuto a che fare con una canna bruciata e, soprattutto, il muschio l’hanno sempre utilizzato per l presepe. Il tempo è pochissimo: appena mezz’ora.
Il piatto di Alida viene etichettato come “sciapo” da Vissani; lei si risente moltissimo. Anche Lucia, che presenta “rifiorita” perché si sente rinata, riceve critiche che pensa di non meritare.
Per Cannavacciuolo, Lorenzo è riuscito a realizzare il suo migliore piatto da quando è nel programma. Anche Dario riceve complimenti: Vissani gli dice che la sua è una grande preparazione. Maradona viene difeso da Bastianich e Barbieri: Vissani infatti si rifiuta di provare il piatto per via dell’affumicazione, dato che già ci doveva essere la canna bruciata.
Vince Dario, che sarà capitano della sua brigata nelle prova in esterna. Tra i peggiori invece, Mattia, Giovanni e Lucia. Esce Giovanni, tra le lacrime di Erica; intanto Lucia è felce che la coppia sia scoppiata, anche se avrebbe preferito fosse stata Erica ad andarsene.
La seconda puntata inizia in Spagna, a Valencia. I concorrenti dovranno preparare una tipica paella valenciana e una a propia selta. Li giudicheranno i rappresentanti dei rioni della città.
Dario, che ha vinto l’invention test, indossa il grembiule blu e sceglie Lorenzo, Alida e Mattia. Rimangono dunque cinque persone dall’altra parte, perciò Dario può decidere chi mandare direttamente al pression test: Dario fa il nome della più forte, Rubina. La mossa è strategica: Rubina era l’unica in grado di tenere insieme la brigata rossa, dove già si inizia a litigare.
Erica e Alida vanno al mercato centrale a fare la spesa con un budget di cento euro. Nel frattempo i compagni rimangono ad imparare i segreti della paella da un esperto del posto. Al loro arrivo in piazza, la sfida prende il via. Bastianich confida ai colleghi chef che, a prma vista, Alida abbia fatto una spesa più intelligente rispetto ad Erica.
Nella brigata blu regna la tranquillità, tutti collaborano sia alla paella valenciana che a quella creativa. Tra i rossi invece, i compiti sono suddivisi: Erica e Sylvie si occupano di una paella, Lucia e Maradona dell’altra.
Arrivano i rappresentanti dei quartieri, pronti a provare le preparazioni. Alla fine, la brigata rossa si aggiudica la prova esterna. I blu vanno al pressure test, però i giudici danno a Dario la possibilità di salvare una persona della sua brigata: lui sceglie se stesso.
Il pressure test si svolge il mattino seguente a Valencia. Si contendono la permanenza nel cooking show Rubina, Mattia, Alida e Lorenzo. Questa volta non hanno i compagni a tifare dalla balconata, perché sono già ripartiti da Milano. Inoltre la difficoltà è alta: dovranno misurarsi con il “room service“, il servizio in camera. Alloggiati i quattro chef nella suite di un albergo, sono proprio loro i clienti da servire: i quattro ordinano piatti diversi a distanza di pochi minuti. Ad aumentare la tensione, una cucina che i ragazzi non conoscono.
Vengono ordinate quattro tapas, pasta all’arrabbiata, tortilla con cipolle caramellate e Caesar salad. Nessuna delle tapas soddisfa appieno gli chef, qualcuno confonde l’arrabbiata con la matriciana e altri a caramellare le cipolle. L’ago della bilancia diventa l’insalata.
È il momento del verdetto finale. La decisione va presa tra Mattia e Lorenzo, ma non in Spagna. I ragazzi scopriranno il loro destino solo una volta tornati a Milano: l’appuntamento è per giovedì prossimo.