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Nonostante questo inciampo, il 29enne ferrarese dalla stazza possente, un po’ alla Antonino Cannavacciuolo, non ha alcuna intenzione di arrendersi. Anzi, l’avventura nel cooking show di Sky lo ha galvanizzato ed ora è pronto più che mai a rimboccarsi le maniche per lavorare a 360° nell’ambito della ristorazione.
Mancava un solo passettino, facciamo due, e il sogno di salire sul podio si poteva realizzare. Pensi che la scelta dei giudici di eliminarti sia stata giusta?
Se guardiamo il percorso penso che sia stata ingiusta, ma ho sbagliato il piatto quindi non posso dire niente. Prima di allora non avevo mai fatto errori gravi.
Qual è stato l’errore in cucina che vi è stato fatale?
Ho perso troppo tempo a capire come cucinare i percebes e, di conseguenza, ho fatto tardi la pasta che non era abbastanza cotta e le melanzane non erano fritte bene e perdevano olio. Non li ho più cucinati da allora, ecco.
Cos’è stato Masterchef per te?
Masterchef è un programma dove puoi esprimere la tua creatività. Per me è stato una palestra di vita; lì ho imparato tantissimo sia per quel che riguarda l’aspetto culinario che per la mia personalità, ho gestito lo stress e le tempistiche. Quando è finito mi è dispiaciuto tanto ma ho dormito 14 ore di fila per recuperare le forze.
Un bilancio di questa esperienza…
è stata un’ottima esperienza e mi sento davvero fortunato per aver avuto l’opportunità di farla. Ho vissuto momenti davvero magici, tutto è stato una gran gioia. Ma il momento più emozionante è stato l’inizio, quando sono riuscito a prendere il grembiule. Da quel momento è iniziato tutto…
Guardandoti richiami un po’ per i colori e la stazza, lo chef Antonino Cannavacciuolo. Lo prendi come un complimento o…?
Cannavacciuolo è la mia stella polare, sia come chef sia come uomo. Da subito si è instaurato un certo feeling tra di noi, determinato dalla condivisione della stazza e della simpatia a pelle. Ovviamente mi ispirerò sempre a lui.
A proposito di giudici, hai avuto il coraggio di criticare un piatti dello chef Bruno Barbieri…
Sì, ma mi ha chiesto lui cosa ne pensassi. Il segreto sta sempre nel come dici le cose…
Sei stato un po’ – tanto – stratega, vero?
Mi piace giocare e questo era un gioco. Come tutte le persone intelligenti ho saputo dividere il lavoro dall’amicizia. E così ho giocato, fino alla fine.
E adesso? Quale posto avrà la cucina nel tuo futuro?
Grazie a MasterChef ho capito che questa è la mia strada e sono sempre più consapevole di voler continuare. Cercherò dunque di sfruttare al meglio questo momento di notorietà facendo qualche comparsata in giro, cucinando. Poi mi metterò seriamente sotto a fare questo mestiere: il sogno nel cassetto è aprire un ristorante e fare esperienza all’estero. Ho i piedi per terra e sono pronto a fare tanta gavetta.