Laddove lo scorso anno le puntate ci costringevano a doppi sensi affatto velati sempre assicurati dalla presenza di Siffredi, quest’anno l’assenza di una qualsiasi idea autorale sembra ancora più evidente quando la nudità in prima serata è stata notevolmente ridimensionata. Non è rimasto niente, se non puntate infinite che tirano avanti fino all’una di notte con continui, irritanti, blocchi pubblicitari. Questa Isola non diverte, né fa sghignazzare.
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L’eliminata della prima settimana è entrata in studio a mezzanotte e mezza passata, tra il disinteresse generale. Un disinteresse che per un istante si è riacceso quando l’ex naufraga di turno, Claudia Galanti, paraguaiana, ha detto alla Marcuzzi di non sapere come si pronunciasse il nome di Berami. Cioè una donna di origine sudamericana che non conosce la pronuncia di un nome spagnolo.
A proposito di Berami, il momento trash si è avuto grazie all’amico Bosco in studio: un ragazzo che definire esuberante è un eufemismo e che appariva molto intimo con l’attore. Proprio in virtù di questa confidenza, alla sua definizione dell’isolano come “ragazzo di mano”, l’allusione sessuale è apparsa la prima interpretazione possibile.
Per il resto, poco altro. La Venier ha provato a smuovere le acque persino facendosi trovare intenta al trucco al rientro dallo stacco pubblicitario, ma niente. Ha cavalcato il gossip ricordando a Signorini di aver avuto una storia con Valeria Marini, ha cercato di insistere su Andrea Preti che, sotto il radar di Paolo Caruso, raccontava “di notte ho paura”, e di estorcere a Malnati una qualsiasi dichiarazione su una qualche infatuazione a Cayo Paloma.
In quanto poi al famoso accendino, Fiordaliso ha spiegato di averlo nascosto nel reggiseno: “sotto una tetta”, testualmente. La cantante, con la sua aria scocciata per tutto il tempo, ha anche detto di aver litigato con Marco Carta perché, in definitiva, si annoiava: peccato per lui, che si è beccato del “nano di 30 anni”.
Va detto che Fiordaliso ha nominato la Ventura e viceversa: la lotta tra prime donne appare ora l’unica via percorribile per creare una minima dinamica interessante. Del resto, le premesse ci sono dato che Fiordaliso ha motivato la sua scelta definendola un “attacco alla regina”.