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Dopo i salvataggi della scorsa settimana, deve risollevare da una situazione di grave precarietà il ristorante della famiglia Macrito. Il fratello del titolare, Vincenzo, il signor Franco che divideva con lui la responsabilità del locale, è morto improvvisamente nel 2009. Da quel momento Vincenzo non è riuscito a superare il dolore ed è diventato solitario e silenzioso.
Quindi questa sera il compito di Cannavacciuolo è non solo professionale ma anche umano: portare un sorriso in tanto dolore.
Lo chef inizia con la conoscenza della famiglia Macrito e degli assistenti in cucina e nel ristorante. La figlia di Vincenzo Gilda lavora in cucina col padre.
Il primo piatto che Cannavacciuolo assaggia è la pizza che gli sembra abbastanza buona. Ma così non si può dire per tutto il resto.
Sia Vincenzo che gli altri confessano a Cannavacciuolo di non sapere come muoversi per cercare di dare una nuova dignità al loro locale che non era certamente così quando il fratello di Vincenzo era vivo.Cannavacciuolo comincia a mettersi al lavoro.
E le prime mancanze che nota consistono soprattutto nelle lunghe attese che i clienti devono fare per essere serviti.
Tutto questo naturalmente scoraggia la gente ad andare nel locale dei Macrito.
Inoltre chef Cannavacciuolo nota che il comportamento dello stesso Vincenzo non è sereno e questo non giova al ristorante e soprattutto all’atmosfera di familiarità che ogni locale dovrebbe avere.
Intanto, chef Cannavacciuolo tenta una riunione con tutto il personale ed i proprietari per capire e far vedere loro gli errori tecnici che ci sono.
A suo parere ogni problema si può risolvere, ma a dare il colpo di grazia è soprattutto l’atteggiamento di Vincenzo che non è sereno e tranquillo ma ansiogeno.
Chef Cannavacciuolo sfodera una grande umanità. E non è facile perché i personaggi sono stati duramente colpiti dal dolore, ma lui non si arrende.
Ed ecco il percorso di riflessione a cui chiama ogni settimana i gestori dei locali.
Questa volta lo chef da appuntamento al Castello Svevo a tutti i parenti di Vincenzo e si porta dietro anche un disegnatore per tracciare una immagine di Vincenzo prima e dopo questo percorso di riflessione.
Tutto procede e la rinascita sembra avviarsi e parte soprattutto dalla cucina. Chef Cannavacciuolo mostra due ricette che devono essere realizzate nella maniera migliore: gnocchetti e poi un risotto con un tocco di ‘nduja.
Poi si procede alla ristrutturazione del Ristorante.
Le prossime immagini rimandano la visione del locale completamente rinnovato: sembra davvero un ottimo regalo per i 50 anni di Vincenzo. Anche l’insegna fuori dal ristorante è nuova e molto più accattivante.
A questo punto la famiglia al gran completo si mostra felice e finalmente anche Vincenzo riesce a sorridere.
Ed ecco il giorno dell’inaugurazione: tutti sono all’opera per fare in modo che quando i clienti arrivano, possano trovare un menù da gran serata.
Ma nonostante gli accorgimenti, la crisi insidiosa sorge in cucina. Cannavacciuolo però riesce a placare gli animi e tutto alla fine diventa bello ed accattivante.
La serata è un grande successo e alla fine chef Cannavacciuolo abbraccia Vincenzo dicendogli: “adesso non voglio più vederti triste, porta sempre con te questo sorriso”.
Cannavacciuolo si è davvero affezionato a questo staff e quando saluta con il suo classico Addios sembra davvero commosso.
Appuntamento a domenica prossima con un’altra puntata ed un altro ristorante da salvare.