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Intervengono Andrea Fabiano direttore della seconda rete, Fabio Di Iorio Vice Direttore Rai2, Filippo Cipriano – CEO Nonpanic, Andrea Berton, Philippe Léveillé, Isabella Potì.
Il format del programma prevede che, da 80 cuochi iniziali, solo dieci avranno l’occasione di misurarsi sul campo in un vero e proprio ristorante. Ai tre chef di fama internazionale – Andrea Berton, Philippe Léveillé e Isabella Potì – che compongono la giuria, dovranno dimostrare di essere cuochi perfetti e abili gestori di un locale.
Seguiamo in diretta le dichiarazioni dei presenti
Prende subito la parola Andrea Fabiano, direttore di Rai2: “è una giornata molto importante perché la rete è arrivata a 2/3 della stagione autunnale con dei buoni risultati in ascolto, pur essendo complicata come stagione vista la quantità di offerta da parte della concorrenza. È stato un autunno particolarmente complicato perché le risorse di budget sono state ridotte. In tutta la stagione arriveremo a sedici nuovi programmi nonostante i tagli.
Fabiano prosegue: “Abbiamo scelto questo format per la sua estrema versatilità, la possibilità di costruire dinamiche e la flessibilità nell’adattarlo alla nostra realtà italiana. Abbiamo messo in piedi una squadra di lavoro di prim’ordine, cito Barbara Boncompagni (l’autrice) e Massimo Righini (il curatore), senza dimenticare chi lavora nella post-produzione. Sono state girate più di 300ore per arrivare a dodici ore finali e questo denota quanto impegno ci sia dietro.
Per quanto riguarda gli chef la scelta è caduta su tre campioni della cucina italiana che portano nel talent le loro personalità molto forti e diverse tra loro, mettendosi al servizio di persone che fanno altro nella vita, ma hanno un sogno. Tremila aspiranti concorrenti si sono presentati alle selezioni, da questo numero si è passati poi a ottanta fino ai dieci che si vedranno nella seconda puntata in onda il 27 novembre“.
La parola passa alla Boncompagni “ho fatto moltissimi programmi di cucina, questo è speciale perché è un mix. C’è un elemento “real” importante: i concorrenti hanno la possibilità di lavorare in un vero ristorante con executive chef del livello di Andrea Berton, Philippe Léveillé e Isabella Potì. Un altro elemento bello è che non abbiamo proposto prove con alghe di Timbuctu, ma secondo me è interessante che lo spettatore, finita la puntata, abbia voglia di rifare la ricetta”.
Massimo Righini, il curatore, spiega “i nostri concorrenti hanno tutti la volontà di cambiare la loro vita e va riconosciuto come la cucina sia diventata talmente importante nella vita degli italiani. I nostri chef gli hanno fatto comprendere che non è una passeggiata fare questo lavoro. Ci sono ovviamente gli elementi del talent, con tre fasi diverse”.
Viene mostrato un video in cui ci vengono presentati i protagonisti con qualche assaggio delle puntate, tra gli ospiti illustri vediamo Sandra Milo, Roberta Lanfranchi.
Gli chef raccontano il motivo che li ha convinti a partecipare
Partono le domande
Si vede come si cucina e questa è un po’ la differenza con gli altri programmi. In più nel ristorante si consumano i piatti preparati.
Come è strutturato esattamente il programma?
La prima puntata fa vedere il passaggio da 80 a dieci concorrenti.
Nella prima parte del programma i concorrenti cucinano, nella seconda parte con i capi brigata si passa al ristorante. Chi non viene scelto fa il cameriere. Ovviamente ci saranno delle eliminazioni.
“Sta diventando un po’ un preconcetto il fatto che lo chef vada in tv” afferma Isabella Potì. “Secondo me l’andare sul piccolo schermo è un surplus”.