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Nicolò frequenta la prima media all’istituto Villoresi di Roma, città in cui abita. Dice di essere uno studente modello, promosso a pieni voti. E questa mattina, quando è arrivato a scuola, i suoi amici e tutti i professori dell’istituto lo hanno festeggiato alla grande, facendogli rivivere le emozioni della vittoria a mesi di distanza dalla registrazione della finalissima del programma.
E’ stata dura mantenere il segreto per un periodo così lungo di tempo?
Durissima. Ma ci sono riuscito. Avevo tanta voglia di comunicare agli altri la mia gioia e la mia emozione. Ma, poi, la sera della messa in onda della finalissima, ho dato fondo a tutto l’entusiasmo che prima non avevo potuto manifestare.
Hai seguito la puntata finale con la tutta famiglia?
Con famiglia ed amici. Mi ha festeggiato anche il mio fratellinio più piccolo che, a soli 5 anni, era davvero felice. E già i miei professori stanno pensando ad una grande festa di fine anno con la mia supervisione di Chef.
Adesso guardi al futuro?
Certo. Io voglio diventare uno Chef. E desidero aprire un Ristorante da gestire autonomamente. Dovrò scegliere tra Roma che è la mia città e che amo molto e alcune città straniere come New York, Dubai. E non escludo il Brasile.
Non pensi anche ad un coinvolgimento in tv?
Certo, è nei miei programmi e ci spero molto. Alla fine è proprio la presenza sul piccolo schermo che ci dà la consacrazione definitiva e ci fa conoscere.
Come mai nel corso del cooking show sei espolso in maniera positiva solo nella seconda parte?
La verità? Io ho preso questa bellissima esperienza come un gioco, non credevo che potessi arrivare fino in fondo. Ogni settimana pensavo che fosse l’ultima e tenevo la valigia pronta per tornare a casa. Invece poi, man mano sono migliorato soprattutto seguendo con molta attenzione i consigli degli chef che hanno avuto fiducia nelle mie possibilità.
Chi ti ha trasmesso la passione per la cucina?
Mia nonna. Io fin da piccolo amavo stare ai fornelli con lei, affondare le mani nella farina, preparare la pasta, gli gnocchi, insomma creare. E insieme cucinavamo nelle grandi occasioni come i cenoni di famiglia.
Come hai creato il menù con il quale hai vinto Junior MasterChef?
Ci ho pensato tanto, ho fatto alcune ricerche, ma ho inventato tutto io cercando di realizzare al meglio dall’antipasto al dolce. E sono stati soprattutto il primo piatto, La Carbonara a modo mio, e il dolce a farmi vincere.
Quale dei tre chef ti è stato più vicino?
Gennaro Esposito mi ha aiutato molto e mi ha dato preziosi consigli.
Gli altri due, invece?
Forse Bruno Barbieri è stato il più severo ma le sue puntualizzazioni sui miei piatti erano sempre giuste. Ed io ne ho tenuto conto.