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Antonino Cannavacciuolo fa il suo ingresso nel locale. E ne vede subito le grandi difficoltà. Soprattutto quando inizia ad assaggiare le pietanze che dovrebbero essere i piatti forti della cucina.
La conoscenza dei proprietari e del personale acuisce la desolazione dello Chef. Mi trovo come in un garage messo a posto alla buona, dice Cannavacciuolo. Che resta sbalordito quando vede che il piatto principale dello Chef Giulio è a base di gamberi. Ma di questi non se ne vede traccia.
Inoltre il Ristorante che usa prodotti propri a Km zero, si serve, invece, di cous cous precotto. L’ex giudice di MasterChef si imbufalisce e rimprovera aspramente il proprietario.
E’ colpa della scarsità delle materie prime, vuole giustificarsi lo staff. Sono scarse in tutto questi ingredienti tuona lo Chef.
Si va avanti. E si scopre che anche il baccalà è congelato. Dovè allora il Bio? E’ una presa per i fondelli, sbotta il cuoco. Così tutti hanno adesso coscienza di quello che si deve fare per dare appeal al locale.
Il primo passo lo fa Cannavacciuolo: un piatto contadino con materie prime davvero Bio.
Ma il titolare tenta di smorzare la delusione dell’ospite venuto per salvarlo. Invano. Cannavacciuolo insiste sulla constatazione che di Bio non c’è nulla.
Allora Chef Cannavacciuolo ricorre a tutto il suo savoir fair ed alla conoscenza dell’animo umano. Chiama ognuno dei titolari e dello staff e spiega che cosa davvero vuol dire Bio. E per dare un senso alle parole, viene piantata una piantina nell’orto.
Segue una lunga e approfondita visita all’azienda di prodotti biologici che si trova vicino al Ristorante. Poi Cannavacciuolo fa vedere come si prepara un vero piatto Bio con materie prime prese proprio dall’azienda accanto tra cui uova, cicorietta e ricotta.
Lo Chef mostra ancora altre creazioni: basta poco quando i prodotti sono genuini. La sorpresa dello staff è visibile: hanno tutti gli occhi pieni di gioia.
Ma ecco il momento del rinnovo dei locali. Dopo la pubblicità ci viene mostrato un Ristorante pieno di appeal e di voglia di buon cibo. Fuori c’è anche uno spaccio di prodotti davvero bio. Ognuno dei componenti dello staff, infatti, ha ricevuto da Chef Cannavacciuolo un orticello da curare. Ed i primi risultati si vedono.
Adesso tutti concentrati sul menù: Giulio è entusiasta e sereno. Sa che la serata di degustazione con il nuovo trend andrà benissimo. I piatti sono coloratissimi e freschi, invitano a mangiarli. Chef Cannavacciuolo è ben disposto e dispensa amichevoli pacche sulle spalle.
Il compito di Cannavacciuolo è finito.
Ho visto la trasmissione Cucine da incubo sul ristorante Bio a Spinaceto,mi è piaciuta molto,vorrei inviare un saluto alla cameriera simpaticissima e con una mimica facciale espressiva notevole che non andava d’accordo con il cuoco,credo si chiamasse Cristina,ciao Aldo Battagliotti- Bari