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Dopo la notte di festa, i cuochi si sono svegliati piuttosto provati. I concorrenti sono ancora a pezzi, quando arrivano due medici: Cracco infatti, ha deciso di farli visitare.
“Vi vedo un po’ acciaccacati: colorito verdastro, sguardi spenti…Amalia, tu sei quella conciata peggio”, li accoglie lo chef. Per farli “riprendere” allora, ecco le verdure: dovranno preparare del sano cibo detox. Come unica proteina, il pesce azzurro: tra gli ingredienti a disposizione, lenticchie, curcuma fresca, radici di zenzero, pappa reale, niente sale né burro a disposizione. L’obiettivo è convertire il professore Pierangelo Dacrema, che invece ha scritto un libro per contestare la moda dei cibi salutisti.
Shaban, Kristian e Guglielmo sono i più veloci a scegliere gli ingredienti da utilizzare.
Quando si procede agli assaggi, Kristian riesce a convincere Dacrema; poco dopo però, l’abbinamento lenticchie-curcuma di Amalia lo scalza dal trono. L’ultimo a sottoporre il suo piatto è Shaban; l’idea del suo hamburger di alici piace, ma la realizzazione meno. Vince la prova Amalia, che potrà visitare una delle migliori pasticcerie di Milano per assaggiare qualsisi dolce. Si fa accompagnare da Charlotte: intanto gli altri riordineranno l’appartamento dopo i bagordi della festa.
Il menù del servizio prevede le ricette migliori delle passate edizioni di Hell’s Kitchen, che spazinao dal riso al salto agli spaghetti all’astice. I conocrrenti vengono suddivisi a seconda di chi deve preparare antipasti, primi e secondi: lavoreranno però tutti insieme al dolce, la crema inglese. Ma Cracco ha in serbo una sorpresa: le glorie delle due passate edizioni, ormai chef affermati.
La sfida tra concorrenti e il team delle “all stars” ha il fine di testare quanto i finalisti meritino la giacca nera che indossano. Inevitabilmente, il confronto mette in evidenza i limiti. La cucina apre, e le giacche nere sembrerebbero non riuscire a tenrere testa al ritmo delle giacche blu.
Al servizio infatti, le vecchie glorie surclassano le giacche nere, che vengono lasciate a guardare gli altri mentre ne completano il servizio. Mirko, Chang, Sybil, Eleonora e Chiara hanno vinto, ma non provano gusto perché era troppo semplice. Una volta salutati, Cracco mette in evidenza quanto tutti siano interessati a vincere senza collaborare: vuole che il giorno dopo vengano fuori i nomi dei responsabili.
Kristian e Amalia si accusano in prima persona: Cracco però non li elimina. La cucina rimarrà chiusa, ma i cinque serviranno al refettorio ambriosiano: si tratta di un progetto ideato da Bottura, che utilizza le eccedenze dei ristoranti milanesi per cucinare per chi non può andare al ristorante.
Cracco dà le regole: piatti abbondanti, dato che lì c’è gente che mangia anche una volta al giorno, e sostanziosi. Oggi la “mission è un’altra”: l’imperativo è concretezza. Guglielmo e Amalia litigano continuamente: lei viene accusata di voler primeggiare senza averne le capacità, lui di voler prendere il comando.
A controllare la cucina arriva anche Bottura: antipasto di pesce spada marinato con sale e zucchero, zuppa di cipolla, pasta con pomodoro e salsiccia, pollo, tiramisù di pere. Bottura aiuta i ragazzi ad impiattare, dipensando consigli e incoraggiamenti.
Kristian, che si è occupato del pollo, viene scelto da Cracco come migliore: la ricompensa è una lezione privata di cucina con lui. Kristian è riuscito a valorizzare le eccedenze, prepaprando un piatto comunque elaborato.
la lezione di Cracco si rivela inaspettatamente “umana”: un Cracco senza urla, che si rivela persino pacato. Al termine, il ragazzo corre dai compagni nella cucina di Hell’s Kitchen: c’è in programma un banchetto per clienti Sky, i più affezionati. Cinque portate per 50 clienti: essendo un banchetto, antipasti e piatti dovranno uscire tutti insieme.
Cracco tiene molto a questo servizio: la tensione serpeggia nella cucina, e lo chef-conduttore urla come non mai. In generale lo irrita la poca organizzazione dei cuochi: la coordinazione scarseggia, ma è il momento del risotto che preannuncia la vera tragedia. Era fondamentale che i piatti uscissero in simultanea, invece il risotto viene cotto in tempi diversi: il risultato è che mentre alcuni ospiti hanno già finito di mangiare, gli altri vengono appena serviti.
La situazione comunque peggiora: Amalia non si assume la responsabilità dei propri errori, Gugliemo osa rispondere a Cracco, i soufflé si sgonfiano. Nel frattempo, fuori, i commensali si accorgono del rumore. Lo chef è a dir poco furioso: il segreto era nel lavoro di squadra, lo aveva detto, eppure è mancata la comunicazione.
Kristian e Shaban vengono chiamati dal conduttore: Shaban deve togliersi la giacca, è fuori dal cooking show. L’unica in grado di reggere la tensione è stata Amalia: “L’ho massacrata -spiega Cracco- ma non ha mai abbassato la testa”.
La puntata si conclude qui, l’appuntamento è per martedì prossima.