Per la prima volta cinque reparti dell’ospedale pediatrico più importante non solo a livello italiano ma anche europeo, apre le porte alle telecamere televisive. L’obiettivo è raccontare il grande rapporto umano che si crea all’interno del nosocomio tra un gruppo di ragazzi molto giovani colpiti da malattie gravi. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Viene documentato cioè l’ottimismo, la forza di volontà, il coraggio con cui questi ragazzi cercano disperatamente di avere la vinta sul male e di raggiungere finalmente la tanto auspicata guarigione. Sono 10 i giovani protagonisti. Si tratta di Roberto, Annachiara, Giulia, Clizia, Flavio, Alessio, Sara, Simone, Sabrina e Caterina. Sono loro i ragazzi del Bambin Gesù che hanno un’età compresa tra i 5 e i 20 anni. Sono loro ad illuminare con il proprio coraggio e la propria voglia di vivere le puntate previste.
Raitre sottolinea come si tratti di un programma reale nel quale tutto è accaduto e nulla è stato lasciato all’immaginazione. I 10 ragazzi nonostante la feroce malattia da cui sono stati colpiti, non hanno mai dimenticato di essere adolescenti, bambini, giovanissimi pieni di sogni e di desideri caratteristici della loro vita.
Il docu-reality infatti ha l’obiettivo di raccontare i dieci protagonisti nella loro vita privata, ne mette in evidenza il carattere, la personalità, il modo di sentirsi giovani e di non cedere al ricatto di una malattia che potrebbe portarli via. Tutti e dieci si raccontano in maniera semplice, spontanea e commuovente, senza però cedere mai alla retorica della sofferenza. Svelano ai telespettatori i progetti che avevano prima di ammalarsi e quelli che ancora custodiscono per il futuro, perché loro continueranno sempre a lottare e non si arrenderanno.
La visione de “I ragazzi del Bambin Gesù – ospedale pediatrico” ai bambini è consigliata in presenza dei genitori o di una persona adulta.
Il docu-reality è prodotto da Simona Ercolani, la regia è di Marco Mangiarotti, gli autori sono Livia Barro, Simona Iannicelli e Carlo Altinier.
Naturalmente la trasmissione non può non evocare la nota fiction “Braccialetti Rossi” di cui è andata in onda recentemente la terza edizione su Rai Uno. {module Pubblicità dentro articolo 2}
“I ragazzi del Bambin Gesù – ospedale pediatrico” dunque rappresenta la versione veritiera e reale di quanto è stato raccontato nella fiction diretta da Giacomo Campiotti.
Anche “Braccialetti Rossi” però era ispirato ad una storia vera. Ma la serie andata in onda in Spagna si fermava alla seconda edizione dove si concludeva il libro scritto dal protagonista malato di una forma terribile di tumore da cui era riuscito a guarire dopo oltre 10 anni di ospedale e di cure.
E’ uno dei pochi modi, quello della narrazione che tratta di chi dovrebbe solo preoccuparsi di portare qualche buon voto a casa e non la pelle, che, tra le cento inutili rappresentazioni a base di Reality e vip fuori corso, dà un imput emotivo autentico. “I ragazzi del Bambino Gesù”, tratta di storie di speranza, amicizia e coraggio. Tutti temi che mi hanno appassionato. Ho seguito molto anche i Braccialetti Rossi e, al proposito, ho anche letto recentemente, unlibro ispirato a questo tema. Si chiama “Sono tornati i Braccialetti Rossi” (http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/308323/sono-tornati-i-braccialetti-rossi/). L’autore è il cantautore Mimmo Parisi. Un libro scritto bene e che aiuta a trascorrere qualche ora del nostro tempo in maniera semplice e senza sovrastrutture. Promuovo con piacere “I ragazzi del Bambino Gesù”, bravi.
Vi AMO ragazzi, vedervi TUTTI! mi si stringe il ccio * *